PSOCOTTERI

Enciclopedia Italiana (1935)

PSOCOTTERI (lat. scient. Psocoptera o Copeognatha o Corrodentia)

Athos Goidanich

Ordine di piccoli o piccolissimi Insetti exopterigoti. Hanno capo grande, con occhi sporgenti (talora ridotti), antenne lunghe e filiformi, apparato boccale masticatore; le quattro ali, membranose e appoggiate a tetto sull'addome nel riposo, possono essere ridotte o assenti; le zampe sono ambulatorie, ma qualche volta permettono il salto; l'addome è breve e privo di cerci. Gli Psocotteri si cibano frequentemente di licheni, di funghi e di alghe che trovano sui tronchi degli alberi, o sviluppati sulle deiezioni zuccherine degli Emitteri (fumaggine), ecc., oppure di detriti varî di origine vegetale o animale, della colla da legatori e dei funghi che vegetano sulla carta dei libri (donde la loro frequenza tra le pagine dei medesimi); alcuni danneggiano collezioni zoologiche e botaniche, farine o altri generi commestibili, oppure imbottiture di mobili, ecc., e infine certe ninfe divorano spesso i proprî simili più piccoli. Questi insetti si trovano così tanto sulle piante quanto nelle case; coi peli del corpo possono trasportare e diffondere molte spore di funghi e anche i germi di malattie.

I Copeognati o Psocotteri si potrebbero dividere in due gruppi biologici: quelli viventi sulle foglie e quelli che si trovano sui tronchi, sulle rocce, nelle case, ecc. Le forme fillofaghe, come in generale tutti i rappresentanti dell'ordine, secernono un filo di seta con cui tessono delle tele al di sopra della covata; qualche specie forma così due tele di protezione sovrapposte e qualcuna spalma il primo strato con deiezioni intestinali. Sotto questi ricoveri è allogata la famiglia. Le specie dei tronchi ricoprono invece le uova con minute particelle di legno e di polvere o con gli escrementi costituiti di rosura legnosa raschiata dalla pianta con le mandibole, inghiottita e passata rapidamente attraverso l'intestino. In tal modo può essere coperta tutta la covata insieme, ovvero uovo per uovo. Qualche forma vivente nelle case o sotto alle cortecce abbandona i germi senza protezione. Le femmine depongono le numerose uova a gruppetti, poche alla volta, e i giovani che rimangono gregarî costituiscono delle colonie nelle quali le nuove femmine (la partenogenesi è molto frequente) iniziano l'ovideposizione quando è ancora in corso quella della madre; vi si trovano quindi riuniti tutti gli stadî di sviluppo dell'insetto. I giovani differiscono pochissimo dagli adulti e raggiungono la maturità attraverso metamorfosi incomplete.

Si possono avere talvolta delle grandi moltiplicazioni di Psocidi sia all'aperto (alcune forme esotiche fanno nidi sericei di alcuni metri) sia in casa, dove invadono ogni ambiente: quivi si possono trovare (in Europa): Lachesilla pedicularia, Tropusia oleagina, Liposcelis (Troctes) divinatorius, Psyllopsocus ramburi, Nymphopsocus destructor, Dorypteryx pallida, Lepinotus inquilinus e reticulatus, Trogium (Atropos) pulsatorium (il primo che sia stato segnalato come producente il caratteristico e rapido picchiettio chiamato dal volgo "orologio della morte", e che è cagionato dalla ripetuta percussione dell'addome sul supporto).