Scrittura, psicologia della

Dizionario di Medicina (2010)

scrittura, psicologia della


Disciplina che si occupa degli aspetti cognitivi e affettivi legati al processo della scrittura nella normalità e nella patologia. La scrittura è la rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche. L’insieme dei segni con i quali la scrittura viene realizzata è storicamente denominato in base al sistema utilizzato (scrittura pittografica, ideografica, alfabetica, a seconda che il segno corrisponda al significato globale di una parola, o sia simbolo di un oggetto o di un’idea, oppure indichi un suono consonantico o vocalico di una determinata lingua). In psichiatria, vengono descritti disturbi della scrittura (omissioni di parole, raddoppiamenti di lettere, errori di significato, ecc.) in condizioni come le demenze o nella paralisi progressiva, e anche alterzioni tipiche del tratto grafico e della quantità di materiali scritti negli stati maniacali o paranoici (ingrandimento della scrittura e aumento della pressione, grafomania). Dal punto di vista neuropsicologico, la condizione clinica detta agrafia consiste nell’impossibilità per il paziente neurologico di scrivere e leggere a causa di una disconnessione delle aree corticali visive da quelle uditive, anche qualora tali aree siano di per sé risparmiate dalla lesione. In ambito psicoanalitico, Jacques Lacan parla della scrittura come il linguaggio dell’inconscio, in riferimento al concetto freudiano di traccia mnestica, che si esprime graficamente; il desiderio represso del soggetto, impossibilitato a esprimersi attraverso la parola per via della rimozione, nella nevrosi si trasforma in simbolo grafico.

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