Proteina

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

proteina


proteina [Der. del gr. pròtos "principale" o proteìos "che occupa la prima posizione", termine coniato in ted. (Protein) e in fr. (protéine) dal chimico olandese G. Multer nel 1838] [BFS] Denomin. generica (anche protida o sostanza proteica) di sostanze organiche con struttura molto complessa e grande peso molecolare (da circa 5000 ad alcuni milioni), di fondamentale importanza biologica, presenti in tutti gli organismi viventi come principali componenti del protoplasma cellulare, e costituenti degli enzimi, degli anticorpi, dei pigmenti respiratori, di numerosi ormoni, ecc., formate essenzialmente da carbonio, ossigeno, idrogeno e azoto (da cui, in passato, il nome di sostanze quaternarie, malgrado la presenza, in moltissime, di zolfo e di fosforo e, in talune, di iodio, bromo, ferro, rame, vanadio, ecc.): v. vita, elementi chimici della: VI 570 e. Si tratta di macromolecole formate da una o più catene non ramificate di amminoacidi di diverse specie (una ventina, oltre ad alcuni poco comuni), in numero da una cinquantina a migliaia di unità, uniti tra loro da legami peptidici in modo che risultano liberi solo il gruppo amminico del primo e quello carbossilico dell'ultimo. Residui dei diversi amminoacidi sporgono dalla catena ogni terzo atomo di carbonio e sono indicati con il nome di catene laterali: con la loro natura, il loro numero e, soprattutto, con la loro disposizione specifica (sequenza), caratterizzano la proteina stessa, mentre con i gruppi acidi o basici che contengono ne determinano il carattere anfotero e il comportamento in campo elettrico. La sequenza di amminoacidi, specifica per ogni proteina, costituisce la sua struttura primaria; la possibilita di esistenza di legami idrogeno tra i gruppi NH e CO di porzioni consecutive della stessa catena peptidica la porta ad assumere una disposizione spaziale a elica, con le catene laterali disposte all'esterno, detta struttura secondaria. Le eliche possono poi disporsi longitudinalmente una vicina all'altra, o avvolgersi in ampie spire a modo di corda (p. fibrose), o aggomitolarsi in forme sferoidali o ellissoidali (p. globulari), mantenendosi, per ogni specie proteica, sempre uguale il modo di ripiegamento. Le p. fibrose vengono classificate in p. solubili (per es., il fibrinogeno del sangue) e p. insolubili (fibroina, collageno, miosina, ecc.); le p. globulari in p. semplici, costituite da soli amminoacidi (protamine, istoni, albumine, globuline, scleroproteine), e p. coniugate, che contengono, quale parte integrante della loro struttura, gruppi di natura diversa dagli amminoacidi (nucleoproteine, cromoproteine, lipoproteine, glicoproteine, fosfoproteine).

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