PREMATURANZA

Enciclopedia Italiana (1935)

PREMATURANZA (fr. prématurité; sp. parto prematuro; ted. Frühgeburt; ingl. prematurity)

Angiola Borrino

Significa la nascita prima del termine fisiologico, condizione d'inferiorità per i primi tempi della vita, tanto più grave quanto più precoce è la nascita. In genere si ritengono vitali solo i bambini che abbiano almeno 27-28 settimane di vita fetale (6 mesi e mezzo o 7 mesi) e un peso di almeno 1200-1500 gr.; però si è riusciti a tenere in vita anche bambini dell'inizio del 6° mese di gravidanza con peso di soli gr. 750 e lunghezza di cm. 35. La mortalità dei prematuri, anche con peso superiore a 1200 gr., è ancora del 30%, ma con molte cure i migliori ostetrici sono riusciti a ridurla anche al 6-7%. Le probabilità di vita sono molto maggiori per il bambino prematuro sano che non per il prematuro debole, cioè danneggiato da malattie, fra le quali è soprattutto frequente la sifilide. Inoltre hanno importanza decisiva le cure che il bambino ricevesse debbono avere per base il massimo risparmio di energia, quindi rifornimento sistematico di calore e alimentazione di facile elaborazione e di massima utilizzazione.

Il rifornimento di calore si fa con l'avvolgimento del bambino in ovatta e poi in buoni strati di lana, col circondarlo di bottiglie d'acqua calda, periodicamente rinnovata, o con l'uso per i bambini più piccoli dell'incubatrice.

Le incubatrici si usano in forma varia, dalle semplici cassette di metallo a doppia parete (sistema Crédé), nel cui fondo ogni 4 ore si ricambiano bottiglie piene di acqua calda, alle costruzioni più complicate e alle vere camere d'incubazione, in uso negli ospedali e nelle maternità, che possono accogliere diversi bambini a un tempo, con disposizioni speciali per la regolazione del calore e per il ricambio, il movimento e l'inumidimento dell'aria; la temperatura si mantiene per lo più a 25°, talvolta a 30°, se solo così si riesce a conservare normale la temperatura di bambini molto precoci. Tutte le incubatrici di qualsiasi forma debbono però essere rigorosamente sorvegliate per la grande sensibilità dei bambini prematuri alle oscillazioni della temperatura ambiente.

L'alimentazione si può fare quasi esclusivamente con il latte materno, con pasti frequenti, ogni 2 ore, aiutando il bambino, che dorme o succhia male, col massaggio del seno, con la spremitura del latte, o anche dando il latte materno spremuto, a cucchiaini, talvolta occorre farlo introdurre dal naso con uno speciale cucchiaino. L'allattamento artificiale è molto più difficile che con gli altri bambini. Cure speciali vanno date alla pelle, evitando il bagno per la possibilità di raffreddamenti, usando teli molto morbidi, polveri assorbenti e la più scrupolosa pulizia. Superate le difficoltà dei primi mesi, lo sviluppo successivo dei prematuri è talvolta così buono che già alla fine del primo anno essi si trovano in condizioni quasi normali, essendo solo di peso più basso; a ogni modo dopo il 3°-4° anno quasi tutti raggiungono lo sviluppo normale. Le imperfezioni che residuano dai primi tempi di vita, e specialmente le malattie cerebrali o nervose, vanno ascritte non alla nascita prematura, ma alle cause morbose che hanno reso il bambino non solo prematuro, ma anche debole.