PREALPI

Enciclopedia Italiana (1935)

PREALPI (A. T., 17-18-19)

Roberto Almagià

È il termine italiano, corrispondente al tedesco Voralpen e, per quanto meno esattamente, al francese Basses Alpes o Petites Alpes, col quale si designa una serie di catene e gruppi montuosi che si affiancano all'arco delle Alpi vere e proprie, tanto sul versante esterno quanto sulla maggior parte del versante interno o padano-adriatico. Esse differiscono dalle Alpi sia per il prevalere della struttura calcarea, in confronto alla struttura cristallina della fascia mediana e più elevata delle Alpi, sia, di regola, per la minore altezza e asperità, per il conseguente modesto sviluppo di ghiacciai, per il prevalere delle forme della montagna media. Ma una netta distinzione fra Alpi e Prealpi non è sempre possibile, come non è possibile una precisa individuazione dei singoli gruppi prealpini, anche perché il termine Prealpi e i corrispondenti stranieri non vigono affatto nell'uso locale, ma solo nelle partizioni introdotte dai geografi.

Sul versante esterno delle Alpi Occidentali appaiono bene individuate le Prealpi di Provenza, limitate a nord dal Verdon (Durance) e dal Colomb (Varo), le Prealpi del Delfinato, nettamente separate dalle Alpi vere e proprie dalle valli della Durance e del Drac. E anche le Prealpi di Savoia, che un solco assai chiaramente indicato (basso Isère-Arly-Col de la Megève-Arve-Col des Montets-Trient-Rodano-Lago di Ginevra) divide dalle Alpi di Savoia. Ma la varietà geologica è notevole, pur prevalendo i calcari, e varia anche l'altezza, che non tocca i 2000 m. nelle Prealpi di Provenza, mentre raggiunge in quelle di Savoia i 3260 m. nella Dent du Midi, che, come altre cime poco meno elevate, ha già forme spiccatamente alpine. Molto ben distinte sono le Prealpi Svizzere, tra il lago di Ginevra e il lago di Costanza, sia perché separate dalle Alpi vere e proprie per una serie di solchi longitudinali occupati da tronchi di vallate o da laghi, sia perché costituite da terreni terziarî, con prevalenza di flysch eocenico, di molasse e puddinghe ancor più recenti, onde predominano le forme della montagna media. Al che contribuisce anche l'altezza, che si mantiene sotto i 2500 m., salvo nel Säntis (2504 m.) che si leva isolato verso l'estremo NE.

Meno netta è la distinzione sul versante esterno delle Alpi orientali. Un grande solco, segnato dalla valle inferiore dell'Inn e da quelle della Salzach, dell'Enns e della Salza, separa bensì dall'arco mediano delle Alpi cristalline una serie di catene a struttura calcarea, ma queste si designano pur sempre col nome di Alpi (Alpi Bavaresi, Salisburghesi, Austriache, Stiriane) e tali esse sono in genere per i caratteri morfologici, mentre il nome di Prealpi può spettare a gruppi non sempre bene individuati, che da quelle digradano verso l'altipiano bavarese e il Danubio.

Sul versante interno le Prealpi mancano in tutta la sezione occidentale. Gruppi prealpini sono già quello a sud della valle Anzasca, tra l'alta Val Sesia e il lago d'Orta e quello, dominato dalla Cima Ticinesi); ma di Prealpi Lombarde si parla più propriamente con riguardo ai gruppi montuosi posti fra il Lago Maggiore e il Garda. Se non che anche qui l'uso dei geografi non è costante e una distinzione fra Alpi e Prealpi non è sempre possibile perché variano la natura geologica, le forme e gli aspetti; i più profondi solchi longitudinali, come la Valtellina, l'alta Valcamonica e la Val di Sole, non possono servire per segnare la distinzione. Si usano con fondamento i nomi di Prealpi Luganesi (rilievi tra il Lago Maggiore e il Lago di Como; M. Generoso 1701 m.), di Prealpi Bergamasche, Bresciane, Giudicarie, ma già nelle Bergamasche si hanno forme ardite, prettamente alpine, come la Grigna; e carattere alpino ha poi la catena distesa fra il lago di Como e la Valcamonica che supera i 3050 m. nel Pizzo di Coca (Alpi Orobie), per non parlare dell'Adamello e della Presanella.

Bene individuate sono invece le Prealpi Venete, per la presenza di un lungo solco che le separa dalle Alpi calcaree meridionali; esso è indicato dalla Valsugana, da una lunga sezione della valle del Piave, dal Passo della Mauria, dall'alto Tagliamento, dal Fella, dall'alto Isonzo e dall'Idria. L'assoluta prevalenza del calcare con grande sviluppo dell'idrografica carsica, la mancanza di ghiacciai, il predominio delle forme della media montagna e anche di zone di altipiani (Sette Comuni, Cansiglio, Bansizza) sono caratteri distintivi. L'uso distingue i Lessini, il Pasubio, l'altipiano dei Sette Comuni, il Grappa, le Prealpi Bellunesi, le Prealpi Carniche e le Prealpi Giulie.

Le Prealpi non hanno caratteristiche proprie nei riguardi della vegetazione, del popolamento umano, dell'economia, ecc.; tali caratteristiche variano infatti a seconda della costituzione geolitologica, dell'altitudine, delle caratteristiche climatiche. Si rinvia perciò, per questi argomenti, come pure per la descrizione delle singole catene e gruppi prealpini, alla voce alpi.

V. tavv. LI e LII.