SAGASTA, Práxedes Mateo

Enciclopedia Italiana (1936)

SAGASTA, Práxedes Mateo

Nino Cortese

Uomo politico, fra i maggiori che la Spagna abbia avuti nella seconda metà dell'Ottocento, nato a Torrecilla de Cameros (Logroño) il 21 luglio 1825, morto a Madrid il 5 gennaio 1903. Avverso ad Isabella II sin da quando era alunno della Escuela de ingenieros de caminos di Madrid - ed esercitò la sua professione d'ingegnere a Valladolid e a Zamora -, diede la propria adesione al partito progressista; poi nella rivoluzione del 1854 si rivelò oratore e giornalista di grande valore e conquistò vasta popolarità. Costretto ad esulare, riparò a Parigi; poi, ritornato in Spagna per effetto di un'amnistia, fu di nuovo deputato e si batté sulle barricate nel gennaio 1866: si rifugiò a Parigi, sfuggendo alla condanna a morte pronunziata contro di lui. Gli avvenimenti del settembre 1868 gli riaprirono la via della patria; fu ministro con F. Serrano e con J. Prim; scrisse il manifesto A la nación (25 ottobre 1868), nel quale si affermava che il governo era favorevole al regime monarchico, salvo l'approvazione della nazione; votò a favore della candidatura di Amedeo di Savoia, e durante il regno di quest'ultimo fu uno dei ministri che si succedettero al potere, al pari degli altri non riuscendo o non sapendo dare valido aiuto al monarca italiano. Ritornò al governo dopo la proclamazione della repubblica, e si dimise quando salì sul trono Alfonso XII, al quale egli era contrario. Tuttavia non durò a lungo il suo allontanamento dalla vita politica. Postosi a capo del partito "fusionista" e riconosciuto il nuovo stato di cose, nel febbraio 1881 salì al potere; e da allora in poi si avvicendò con A. Cánovas del Castillo nella direzione dello stato. Reagendo all'indirizzo reazionario seguito dai primi governi di Alfonso XII, egli riuscì a rendere più consona ai tempi la vita della Spagna; ma, d'altro canto, non pose riparo al frazionamento dei partiti e al corrompimento del sistema parlamentare, che dovevano avere tristi conseguenze nel secolo seguente. Inoltre, fu proprio mentre egli era al governo che la Spagna perdette le sue ultime colonie nella disastrosa guerra con gli Stati Uniti. Tenne il potere, per l'ultima volta, dal maggio 1901 al dicembre 1902.

Bibl.: J. del Nido y Segalerva, Historia política y parlamentaria de P. M. S., Madrid 1915.