POLIZIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

POLIZIA (XXVII, p. 681)

Giuseppe DOSI

Una commissione, nominata con decr. Ministero interni 21 marzo 1945, ha redatto un nuovo schema del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che, previo esame del consiglio dei ministri, sarà poi discusso dal Parlamento. Le direttive generali, già approvate dal consiglio di stato, tendono ad armonizzare i diritti di libertà con il principio d'autorità, eliminando le esigenze del potere esecutivo affermatosi in regime fascista, decentrando i servizî di polizia in varie competenze, e regolando i ricorsi amministrativi a tutela dei legittimi diritti ed interessi. La costituzione incide in materia specialmente con l'art. 13, per cui restrizioni della libertà personale non possono adottarsi se non per atto motivato della magistratura, conseguendone diversa disciplina del fermo e delle misure di polizia; con l'art. 17, che esenta dal preavviso alla autorità di pubblica sicurezza le riunioni in luogo "aperto" al pubblico, anche se non vi sono inviti personali; con l'art. 18, che prevede lo scioglimento di associazioni solo su intervento della magistratura stessa, e con l'articolo 21 circa il sequestro degli stampati, motivabile soltanto con fatti lesivi della morale e della decenza. Le industrie tipografiche ed affini rientrano già sotto le disposizioni sulla stampa, di cui alla legge 8 febbraio 1948, n. 47.

Ritenute contrarie agli ordinamenti democratici, le disposizioni del testo unico già in vigore, approvato con r. d. 18 giugno 1931, n. 773, sullo stato di pericolo pubblico e di guerra sono state soppresse, con riserva dell'approvazione legislativa del nuovo testo unico. Queste e simili misure d'eccezione, come quella dell'art. 19 della legge com. e prov., erano state rimesse alla discrezionalità del ministro per gli Interni. Ma intanto il Senato ha approvato (16 dicembre 1948 e segg.) proposte di urgente modifica (p. es. abolizione del confino) di alcune disposizioni del t. u. del 1931, modifiche inspirate ai concetti democratici di cui sopra. Esse dovranno però essere discusse ed approvate anche dalla Camera dei deputati. Varî decreti e circolari hanno poi temperato o modificato l'applicazione attuale del testo unico del 1931; per es., essendosi resi maggiori i controlli sui profughi e displaced persons riversatisi per gli eventi bellici dall'estero in Italia, con decr. legge 11 febbraio 1948, n. 50, si sono sancite severe sanzioni per omesse denunzie di stranieri o apolidi. Parimenti, con legge 23 luglio 1948, n. 970, sono state inasprite quelle sul possesso e sulla denunzia delle armi, munizioni, esplosivi, aggressivi chimici e "congegni micidiali".

Con circolare 26 novembre 1947 della direzione generale di pubblica sicurezza si sono costituiti presso le questure, speciali uffici di polizia per minorenni per prevenire e reprimere, con profilassi educativa, l'allarmante criminalità minorile del dopoguerra. Come già altrove, si sta poi delineando una tendenza ad abolire la regolamentazione della prostituzione.

Polizia sanitaria. - Sono andate in vigore le convenzioni sanitarie internazionali, marittima ed aerea, di Washington del 1944, propugnate dall'Organizzazione mondiale della Sanità delle N. U., circa la difesa contro le malattie quarantenarie esotiche (peste, colera, febbre gialla, vaiolo e tifo esantematico). Le nazioni aderenti debbono denunziare i primi casi isolati delle tre prime e le manifestazioni epidemiche delle altre due. Tuttora validi gli accordi intermazionali di Bruxelles (1924) sulla profilassi anticeltica dei marittimi.

Polizia giudiziaria. - Mentre l'insorgere, su vasta scala, del mercato nero ha reso molto problematica ed ardua l'attività d'una polizia commerciale, l'aumento della criminalità comune, seguito ai rivolgimenti sociali e politici della seconda Guerra mondiale, e l'affermarsi d'uno spirito democratico contrario a forme di polizia politica limitatrici delle libertà individuali, vanno determinando la necessità d'una migliore efficienza dei servizî d'istituto per la scoperta dei reati e l'arresto dei malfattori. Si auspica quindi da tutti che le forze di polizia siano adibite, il più possibile, alle loro specifiche funzioni di tutelare vita ed averi dei cittadini onesti. Si delinea anzi la tendenza a costituire addirittura uno speciale corpo di polizia giudiziaria che dovrebbe esser messo ad esclusiva disposizione della magistratura inquirente.

Polizia tributaria. - Per le aumentate esigenze della situazione finanziaria dello stato, con decr. legge 5 ottobre 1947, n. 1557 e circolare del Comando generale della Guardia di finanza 5 agosto 1948, il servizio dei nuclei di Polizia tributaria investigativa è stato ampliato e riorganizzato con nuovi indirizzi, ottenendo così un maggior rendimento. Sia alle frontiere terrestri e marittime e negli aeroporti, sia nelle città e provincie, i comandi territoriali del corpo e le sezioni, suddivise in drappelli, della PTI effettuano accertamenti e indagini in campo doganale e dei monopolî, contrabbandi varî e valute, tasse sugli affari e bollo, imposte dirette ordinarie e straordinarie, avocazioni profitti di guerra e di regime, tasse di registro, imposta sull'entrata, danni di guerra, merci soggette agli ammassi o contingentate.

Polizia militare in guerra. - La seconda Guerra mondiale ha fornito purtroppo numerosi esempî di palese inefficienza dei servizî preventivi d'informazione e d'indisciplina e defezione d'interi eserciti, col sacrificio di unità valorose. SIM (oggi CS italiano), Intelligence Service inglese, SS nazista, CIC (Counter Intelligence Corps) americano, Deuxième Bureau francese, l'NDKV (ex GPU) russo, ecc. in clamorosi processi giudiziarî ed in rivelazioni documentate di stampa hanno fatto le spese della pubblica critica, ed anche l'Italia ne ha avuto dolorosa esperienza. È quindi prevedibile che, nella riorganizzazione della difesa nazionale, anche tale necessario servizio venga debitamente valorizzato, mediante indiscussi competenti in tecnica investigativa.

Ordinamento della pubblica sicurezza in italia. - Dopo occupazioni militari che divisero il paese e la lotta di liberazione nazionale con la conseguente influenza dei relativi comitati, il controllo delle commissioni alleate e il trattato di pace, con le loro limitazioni e divieti, interferirono molto anche sulla polizia, che dovette affrontare una grave crisi di riordinamento generale, crisi ormai interamente superata.

Le divisioni della direzione generale P.S. restarono pressoché immutate; soppressa quella di polizia politica (OVRA), sorse la divisione servizî investigativi speciali (SIS), ora degli "affari riservati", e si istituì la nuova divisione dei servizi tecnici (telefoni, telegrafi e radiostazioni di polizia, mobili e fisse, che ora sono state impiantate ovunque).

Superata l'epurazione politica del personale, risistemati gli uffici, pur fra le agitazioni dei contrastanti partiti politici e qualche fenomeno di banditismo comune, che hanno causato molte vittime fra i tutori dell'ordine, la polizia italiana ha rinnovato e ripreso le sue normali funzioni, valendosi soprattutto della valida cooperazione dell'Arma dei carabinieri e del riorganizzato corpo delle guardie di P.S., che col r. decr. 31 luglio 1943,n. 687, venne riconosciuto appartenente alle forze armate dello stato, con disciplina militare, e l'uso delle stellette a cinque punte sull'uniforme. Avendo assorbita la soppressa polizia per l'Africa italiana (PAI) con i suoi ottimi elementi (decr. legge luog. 15 febbraio 1945, n. 43), e la Divisione speciale per la capitale, formata dai cosiddetti "metropolitani" (mentre il municipio di Roma ha ripristinato il vecchio suo Corpo di vigili urbani per la polizia del traffico, annonaria, sanitaria e comunale in genere), il Corpo delle guardie di P.S., con un organico d'oltre 50.000 uomini, moltissimi reclutati e selezionati fra i migliori ex-combattenti e partigiani fu ripartito in ogni provincia, con ufficiali proprî di apposito ruolo e posto alle dipendenze di servizio dei questori, sotto la sovraintendenza d'un generale, ispettore generale del corpo stesso, e che è agli ordini del capo della polizia in Roma.

Quasi ogni regione ha ispettorati di zona, diretti da colonnelli; vi sono poi varî raggruppamenti, articolati in gruppi, suddivisi in nuclei, sottonuclei e sezioni. Esistono reparti mobili di zona, uno squadrone guardie dislocato nella Capitale e parecchi reparti celeri, autotrasportati e ben armati, addestrati specialmente per i servizî d'emergenza.

Con decr. legge 26 aprile 1945, n. 286 e decr. legge 10 luglio 1947, n. 687, furono organizzati reparti compartimentali di polizia ferroviaria. Con decr. min. 28 gennaio 1946, si costituirono servizî di polizia di frontiera, alle dirette dipendenze della direzione generale di P.S. adibendovi personale specializzato. Parimenti, con decr. legge 26 novembre 1947, n. 1510, si organizzarono servizî di polizia stradale, i cui specifici compiti vennero fissati con circolare ministeriale del 28 febbraio 1948. Oltre l'antica scuola superiore di polizia per la preparazione tecnico-scientifica dei funzionarî di P.S., sono state costituite a Roma una scuola allievi ufficiali e sottufficiali guardie di P.S. ed una per allievi-guardie; per costoro altre due scuole sono in funzione, a Nettuno e Caserta, mentre se ne allestiscono alcune simili per personale adibito a particolari servizî. Nei relativi corsi, si praticano molte esercitazioni ginnico-sportive ed il più serio addestramento tecnico-professionale e militare.

La carriera dei funzionarî di P. S. è stata elevata con la costituzione di alcuni posti di grado IV (ispettore generale capo), mentre i vice-questori dal grado VII sono avanzati tutti al grado VI e le due classi dei questori sono state fuse in un unico grado V.

Polizia internazionale. - Susseguitisi varî congressi internazionali di diritto e procedura penale, medicina legale e criminologia, dopo che, negli anni 1919-20, un capitano della gendarmeria olandese (M. C. Van Houten) con una cîrcolare privata, ed un vice-commissario italiano di P. S. (G. Dosi) con un dettagliato articolo di stampa, proposero l'istituzione di una vera polizia internazionale, nel 1923 il presidente della polizia di Vienna, poi cancelliere d'Austria, Schober, fondò colà la Commissione internazionale di polizia criminale (CIPC), allo scopo di svolgere rapporti diretti fra polizie estere nella lotta contro la criminalità. Per 20 anni, essa esercitò efficace azione culturale e scientifica in materia, scambiando, fra molte polizie, concrete segnalazioni circa malfattori internazionali.

Essi vennero definiti, nel congresso del 1926 a Berlino, in base alla loro pericolosità di spostamento attraverso le frontiere, specie dopo aver perpetrato un delitto comune nello stato d'abituale dimora, o, senza muoversi, recando danno a beni o persone d'uno stato diverso (caso dei falsarî). Gli S. U. non aderirono alla commissione di Vienna, pur avendo organizzato a New York grandi conferenze mondiali di polizia, come nel 1925 quando per l'Italia vi intervenne S. Ottolenghi, direttore della Scuola di polizia scientifica di Roma. Nel 1930, pro forma, la P. S. aderì alla CIPC dello Schober, e nel 1932 si tenne a Roma l'annuale assemblea. Annessa l'Austria alla Germania, la sede della polizia internazionale dovette trasferirsi a Berlino, e la sua direzione passò a generali delle SS; con l'occupazione sovietica (maggio 1945), i preziosi schedarî ed archivî del segretariato generale andarono dispersi. Nel 1946, l'ispettore generale della polizia belga, F. E. Louwage, riuscì a convocare i rappresentanti di parecchie polizie a Bruxelles ed a ricostituire, su nuove basi, la commissione, alla quale l'Italia aderì pienamente poco dopo, organizzando un Ufficio centrale italiano di polizia criminale internazionale, che in breve tempo rese e sta rendendo importanti servizî giudiziarî.

Nel giugno 1947 a Parigi, alla Sorbona, si tenne un'assemblea generale delle 30 polizie associate (compresi gli Stati Uniti e altri stati americani): nel corso di essa venne analizzata l'utilizzazione d'ogni mezzo tecnico moderno e particolarmente un'apposita rete radiotelegrafica di polizia, vennero rafforzati gli uffici centrali nazionali, che, su proposta italiana (G. Dosi), si chiamarono Interpol. Gli Interpol nazionali sono diretti da specializzati capi di polizia, delegati della Commissione, il cui segretariato generale è ora a Parigi ed è diretto da un prefetto, ex-direttore della polizia giudiziaria francese (L. Ducloux); la direzione degli Interpol può essere anche affidata a professori universitarî di diritto o medicina legale, ad ufficiali di gendarmerie e corpi armati di polizia, a diplomatici.

Nel settembre 1948, l'assemblea generale ha avuto luogo a Praga, dove vennero ampiamente discusse importanti questioni: la procedura rapida d'estradizione, la lotta contro l'abuso degli stupefacenti ed il falso nummario, la polizia delle linee aeree intermazionali, la valorizzazione degli uffici Interpol, le radiocomunicazioni, la tecnica investigativa, la delinquenza giovanile, potenziando altresì ogni servizio di competenza. L'Interpol usa speciali moduli e formularî, pubblica a Parigi, oltre i fogli in francese e in inglese le cosiddette "diffusioni internazionali", una rivista ufficiale criminalistica, ed ha all'Aia un proprio ufficio tecnico contro le contraffazioni e falsificazioni, con altra rivista a fogli mobili, riservata agli istituti di credito ed organi governativi. Con le N. U. la commissione di Parigi ha varî rapporti, anche considerando che la polizia internazionale, intesa non nel senso lato di esercito super-nazionale per i conflitti fra gli stati, ma come organo d'indagine tecnica superiore, interferisce con i problemi di sicurezza; per quanto è stato ribadito a Praga la CIPC non si occupa di questioni politiche, raziali o religiose, ed è, cioè, strettamente apolitica ed indipendente. L'UNESCO, con l'Interpol e varie organizzazioni criminalistiche internazionali, nella sfera di attività delle N. U., si occupa anche della prevenzione del delitto e del trattamento dei delinquenti.

Bibl.: R. A. Reiss, Le portrait parlé, Parigi 1905; R. Heindl, Polizei und Verbrechen, Berlino 1926; nella stessa collezione, con la stessa data, M. von Boehn, Polizei und Mode; H. Houben, Polizei und Zensur; F. Feldhaus, Polizei und Technik; J. Hirsch e C. Falk, Polizei und Wirtschaft; E. van den Bergh, Polizei und Volk; A. Moll, Poliziei und Sitte; F. Hellweg, Die Polizei in der Karikatur; H. Degenhardt e M. Hagemann, Polizei und Kind; K. Melcher, Die Geschichte der Polizei. V. inoltre: B. Weiss, Polizei und Politik, Berlino 1928; E. Saracini, I crepuscoli della polizia, Napoli 192; E. Goddefroy, Manuel de Police Technique, Bruxelles 1931; F. E. Louwage, Technique de quelques vols et escroqueries, Ninove 1932; U. Sorrentino, La scienza contro il delitto, Roma 1948; G. Dosi, La Polizia Internazionale e la sua organizzazione, in Rivista di Polizia, Roma 1948; id., The Rome Interpol, in International criminal review, Parigi 1948; Revue Internationale de Contrefaçons et Falsifications, L'Aia 1947 segg. Circa la polizia militare, è necessario ricordare: M. Ronge, Spionaggio, Napoli 1930; C. Pettorelli-Lalatta, ITO, Milano 1931; G. Aston, Secret Service, Londra 1932.

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