Polisaccaride

Dizionario di Medicina (2010)

polisaccaride


Glicide polimerico, formato dalla condensazione di zuccheri semplici (monosaccaridi) o di alcuni loro derivati, quali acidi uronici, amminozuccheri, ecc., con eliminazione di molecole d’acqua e con formazione di legami glicosidici. I p. contenenti da 2 a 9 molecole di zucchero prendono generalmente il nome di oligosaccaridi; per valori superiori di molecole di zucchero si hanno i p. veri e propri: i p. che si trovano in natura contengono in genere da qualche centinaio a qualche migliaio di molecole di zuccheri semplici. Tutti questi prodotti vengono più o meno facilmente idrolizzati, ottenendosi molecole via via meno complesse, per finire con i prodotti ultimi costituiti dai monosaccaridi: per es., idrolizzando l’amido, si ottengono prima i vari tipi di destrine e infine il glucosio.

Diffusione in natura

I p. sono diffusissimi in natura in forma libera o combinata (con le proteine nelle glicoproteine, con i grassi nei glicolipidi). Sono moltissimi i p. noti e possono classificarsi in più modi: a seconda della loro origine (da animali, da batteri, da gomme, da alghe, ecc.); a seconda dei vari zuccheri o composti costituenti (pentosani, se costituiti da un pentosio, uronidi, se costituiti da acidi uronici, ecc.); a seconda della loro composizione e struttura chimica. I p. possono essere sintetizzati per via biotecnologica tramite batteri (p. microbici): in tal modo si ottengono svariati composti costituiti anche da monosaccaridi poco comuni e caratterizzati da strutture molto regolari e facilmente riproducibili. I p. più importanti sono la cellulosa, l’amido, l’agar, le pectine, gli xilani, il glicogeno, il destrano, la chitina, l’inulina, l’acido ialuronico, l’eparina. Alcuni p. sono commercialmente rilevanti e vengono utilizzati nell’industria alimentare (alginati). Altri trovano importanti applicazioni in medicina (destrano, eparina, ecc.). Vi sono poi p. usati come antigeni (p. antigenici) per vaccini contro batteri dotati di una struttura esterna della capsula composta da particolari p. (per es., Haemophilus influentiae tipo B, Neisseria meningitidis) o coniugati a componenti proteiche (vaccini coniugati), per aumentarne il potere immunogeno.

Ruolo biologico

Negli organismi, i p. poco solubili (amido, glicogeno) costituiscono materiale di riserva; quelli insolubili (cellulosa, pectine) le membrane e le trame solide delle cellule vegetali oppure la sostanza cementante intercellulare. Nei Mammiferi, i p. poco solubili sono degradati da enzimi specifici (le polisaccaridasi) in oligosaccaridi. Questi sono a loro volta idrolizzati enzimaticamente dalle oligosaccaridasi, dando origine ai carboidrati semplici che li costituiscono (monosaccaridi) e che sono utilizzati successivamente come substrati per il metabolismo cellulare.