PROVIDENCE, Pittore di

Enciclopedia dell' Arte Antica (1965)

PROVIDENCE, Pittore di

M. Cagiano de Azevedo

Ceramografo greco che deriva il nome da un'anfora del museo di Providence (15.005) proveniente da Vulci, con la figura di Apollo. La sua cronologia è fissata dalla acclamazione a Glaukos (giovane tra il 475 e il 465 a. C.) che appare su di un'anfora di Amsterdam e su una di Parigi. Altre acclamazioni sono a Kallikles, Hippon, Hippoxenos, Timonides, Hiasimachos.

È allievo del Pittore di Berlino e nelle sue opere giovanili è ancora alquanto arcaico. Nelle forme dei vasi mostra una predilezione per le anfore del tipo nolano e per le lèkythoi. Gli si attribuiscono circa novanta vasi. I suoi soggetti sono in genere figure di divinità o di esseri mitici, con prevalenza di satiri. I suoi prodotti furono rinvenuti per la massima parte in Italia, sia in Etruria sia nelle città dell'Italia meridionale e della Sicilia; rarissimi quelli rinvenuti in Grecia. Le sue figure sono statuarie, monumentali, come ad esempio la Artemide di una lèkythos della Collezione Gallatin a New York, o quelle dell'anfora che gli ha dato il nome. Tuttavia nei panneggi si nota ancora un residuo di quel manierismo che era stato tanto di moda fra il 510 e il 490 a. C., e che in lui è però attenuato dal senso dei volumi assai marcato nelle ricadute e nelle pieghe delle vesti. Più che ai grandi pittori che in quei tempi cominciavano a dipingere egli si deve essere ispirato agli scultori.

Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., p. 431 ss.; G. M. A. Richter, Attic Red-Figured Vases, New Haven 1945, p. 74.