Pio I

Enciclopedia Dantesca (1970)

Pio I

Angelo Penna

I. Papa martire. Sul suo pontificato, oltre le normali fonti storiche che documentano i primi secoli della Chiesa, si possiede una testimonianza singolare, quasi contemporanea.

Il catalogo degli scritti del Nuovo Testamento, noto - dal nome del suo scopritore nella biblioteca Ambrosiana - come Frammento o Canone Muratoriano, esclude dalla Bibbia il libro intitolato Pastore, perché opera troppo recente, e il cui autore non era né apostolo né profeta ma soltanto Erma, fratello di papa P.: " Pastorem vero nuperrime temporibus nostris in urbe Roma Hermas conscripsit sedente cathedra urbis Romae ecclesiae Pio episcopo frate eius " (in Enchiridium Biblicum, 4ª ediz., Napoli-Roma 1961, n. 7). L'affermazione, oltre il riferimento cronologico molto preciso, presuppone un certo sfondo intellettuale; il fratello del papa compone l'opera più originale e più discussa degli inizi della letteratura cristiana. Non sappiamo se e fino a qual punto P. condividesse la visione di Erma: la Chiesa ha bisogno di una riforma morale per assolvere il compito simboleggiato dalla torre (unico mezzo di salvezza). È probabile che egli partecipasse alle peripezie del fratello: schiavo, fu affrancato dalla munifica generosità di una certa Rode; divenuto ricchissimo, marito di una donna bisbetica, padre di figli ribelli, divenne causa della rovina finanziaria dei genitori con la loro denunzia, e fu richiamato dalla sventura a una respiscenza morale, seguita dalla conversione dei figli e da un certo benessere materiale (cfr. Visio I 1 1-3, 3 1 ss., III 6 7; Similitudo VII 4 del Pastor). Il Liber Pontificalis (ediz. a c. di L. Duchesne, I, Parigi 1886, 132) afferma che P. era italiano, di Aquileia, ne pone il pontificato al tempo degli Antonini (fra il 140-154 circa) e gli attribuisce la difesa della legittimità del battesimo conferito a un ebreo. Altre fonti, liturgiche ed extraliturgiche, ne documentano il martirio.

La sua morte violenta dovette avvenire sotto Antonino Pio, che, nonostante la sua indole aliena ai soprusi, continuò la politica religiosa di Adriano. Sotto di lui fu martirizzato s. Policarpo a Smirne (cfr. Eusebio Historia ecclesiastica IV XV 1); in Roma fecero la stessa fine, oltre ai papi Igino e P., i due cristiani ricordati da Giustino (Apologia II 2).

D. in Pd XXVII 44 rievoca il martirio di P., insieme con quello dei papi Sisto, Callisto e Urbano, per segnalarvi una testimonianza della santità della Chiesa primitiva.

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