PIETÀ

Enciclopedia Italiana (1935)

PIETÀ

Omelia Tomassoni

. La scena della "Pietà", pur non trovando riscontro nelle narrazioni evangeliche, rappresenta nelle storie della Passione un momento immediatamente successivo alla deposizione dalla Croce, quando cioè la Vergine, le pie donne, i discepoli, prima di rinchiudere il corpo del Redentore nella tomba, lo piangono. La particolare composizione della Madonna che tiene in grembo Cristo morto, avrebbe avuto origine, secondo il Pinder, nel sec. XIV in Germania; e favorita dalle tendenze mistiche del tempo, si sarebbe poi diffusa in Austria, in Francia e quindi in Italia. Ma quello schema iconografico non fu che una riduzione delle scene più complesse del Pianto sul Cristo morto (indicate anch'esse con il termine generico di "Pietà") a cui l'arte italiana da Giotto in poi aveva dato uno sviluppo grandissimo secondando non soltanto il misticismo e la poesia dei secoli XIII e XIV, ma la stessa usanza di "far corrotto" sui cadaveri. È vero che sulla fine del secolo XIV e al principio del sec. XV si trovano nell'Italia settentrionale e centrale statue della Madonna con Cristo morto in grembo, di evidente impronta nordica, ma se anche questo tema iconografico, parte di più vaste composizioni, poté essere rinforzato da influenze oltramontane, esso fu immediatamente ricondotto al tono proprio dell'arte italiana, composto, ben lontano dal senso patetico, portato fino al grottesco, della scultura germanica, come sovranamente nella Pietà di Michelangelo nella Basilica Vaticana. Il tema forse si sviluppò dalla Deposizione dalla Croce: e Donatello nei rilievi di S. Lorenzo lo introduce appunto in tale scena.

Più frequentemente la Pietà è rappresentata con molte figure adunate intorno a Cristo morto, ora sorretto dalla madre, ora adagiato a terra; così in opere di scultura (Pietà di NotreDame de Joinville, di Moutier d'Ahun, della Chiesa parrocchiale di Heidingsfeld; Pietà di Niccolò dell'Arca, di Guido Mazzoni, di Michelangelo a Firenze, a Palestrina, ecc.), come in pitture di Ruggero van der Weyden, di Hans Memling, del Francia, del Tura, di Giambellino, di Tiziano ecc.

Una derivazione minore del tema, indicata anch'essa come Pietà, è nelle rappresentazioni di Cristo, solo o sostenuto da Angeli, in atto di ergersi a mezza figura fuori del sarcofago: schema che di frequente ricorre nelle predelle e nelle cimase dei polittici.

V. tavv. LIX e LX.

Bibl.: F. Kraus, Geschichte der christlichen Kunst, Friburgo in B. 1897, II, i, p. 347 segg.; A. Venturi, La Madonna, Milano 1910, p. 359 segg.; E. Mâle, L'art religieux de la fin du moyen-âge en France, 2ª ed., Parigi 1912; W. Pinder, Die dichterische Wurzel der Pietà, in Rep. für Kunstw., XLII (1920), pp. 145-63; T. Demmler, Die mittelalterlichen Pietàgruppen im K.-F. Museum, in Berliner-Museen, XLIV (1920-21), pp. 117-28; W. Passarge, Das deutsche Vesperbild im Mittelalter, Colonia 1924; E. Panofsky, "Imago Pietatis", ecc., Festschrift f. M. I. Friedländer; K. Künstle, Ikonogr. d. christl. Kunst, Friburgo in B. 1928, I, p. 483 seg.; L. Bréhier, L'art chrétien, Parigi 1928.