PUGET, Pierre

Enciclopedia Italiana (1935)

PUGET, Pierre

Y. Obriot

Scultore, pittore e architetto, nato a Marsiglia il 16 ottobre 1620, ivi morto il 2 dicembre 1694. Figlio di un muratore, la sua vocazione si rivelò presto. Dopo essere stato alcuni mesi da uno scultore, si recò a Roma e, a 17 anni, vi divenne allievo di Pietro da Cortona che l'iniziò alla pittura. Seguito il maestro a Firenze, lavorò con lui ai soffitti di Palazzo Pitti. Più decisivamente tuttavia subì l'influsso del Bernini. Nel 1644 ritroviamo il P. all'arsenale di Tolone ove lavora alla decorazione delle galee reali, ispirandosi ai disegni delle galee toscane dovute a Pietro da Cortona. Gli viene affidata nel 1655 la decorazione della facciata del Palazzo comunale di Tolone, per cui scolpì i magnifici Atlanti che sostengono il balcone: prima sua grande opera di scultore e d'architetto. Il successo ottenuto da quelle cariatidi gli diede fama. Chiamato dal ministro Fouquet, il P. fu mandato a Carrara a scegliere i marmi per la decorazione del Castello di Vaux-le-Vicomte. A Genova scolpì l'Ercole gallo (Louvre), opera potente nella quale si rivela una profonda conoscenza dell'anatomia umana. Il P. si trattenne qualche tempo (1661-77) a Genova e fu il periodo più felice della sua vita. Molto apprezzato dall'aristocrazia genovese, vi ricevé numerose ordinazioni. Per la chiesa di S. Maria di Carignano scolpì due statue colossali, un S. Alessandro Sauli e un S. Sebastiano; per l'Albergo dei poveri una Madonna, simile ad altra conservata a Tivoli. Reminiscenze berniniane sono palesi in queste opere, cui la spontaneità e la tecnica dell'artista dànno nondimeno originalità. Ritornò a Genova anche alcuni anni più tardi, e nel 1679 vi architettò la cappella del palazzo Lomellini dov'era la sua Immacolata ora nella chiesa di S. Filippo Neri. Nel 1667 lasciata Genova, tornò a Marsiglia e vi riprese a lavorare nell'arsenale reale. Nel 1672 il Colbert gli commise per il parco di Versailles il Milone di Crotone e il rilievo di Alessandro e Diogene oggi al Louvre, opere terminate dieci anni dopo. Luigi XIV seppe apprezzare il genio patetico e possente dello scultore marsigliese. Il Louvois confermò al P. l'ordinazione del gruppo Perseo e Andromeda (Louvre) fattagli dal Colbert. Quest'opera, di grandi proporzioni e d'ispirazione berniniana, si fa notare per lo slancio dell'esecuzione e l'audacia della tecnica.

A Marsiglia il Museo di belle arti possiede dal 1898 una sala "Pierre Puget" ove sono state riunite le opere del maestro: originali in marmo, gessi, varî progetti d'architettura e di costruzioni navali, disegni e pitture. Vi si vedono tre progetti del P. per una statua equestre del re, destinata ad una piazza di Marsiglia; un rilievo in marmo rappresenta Luigi XIV a cavallo vestito all'antica con la parrucca a lunghe anella scendenti sulle spalle; un grande medaglione ci mostra il profilo del re dalla testa fieramente rialzata. Nell'Intendenza di sanità si trova il rilievo in marmo: S. Carlo Borromeo implora la fine della peste di Milano; quest'opera, come Alessandro e Diogene, secondo l'espressione dello stesso scultore è un vero "quadro in marmo", con varî piani e modellati digradanti.

Bibl.: L. Lagrange, P. P., Parigi 1868; S. Lami, Dict. des sculpteurs de l'école française du règne de Louis XIV, ivi 1906; J. A. Gibert, Le Musée des Beaux-Arts de Marseille, ivi 1926; Ph. Auquier, P. P.,ivi s. a.; M. Brion, P. P., ivi 1932; F. P. Alibert, P. P., ivi 1932; H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.).