Pianocktail

NEOLOGISMI (2018)

pianocktail


s. m. inv. Strumento musicale che permette di preparare cocktail che si ispirano alle sensazioni provate durante l’ascolto dei brani suonati.

• non si può celebrare [Boris] Vian senza ricordare anche la sua passione per la musica e per il jazz in particolare. Così, durante la serata, alle letture si alterneranno gli interventi musicali, con rivisitazioni inedite di composizioni e brani dell’autore francese: sul palco ci saranno Giovanni Falzone alla tromba e fiati, e Filippo Monico alle percussioni e al «pianocktail» (un neologismo inventato proprio da Vian, che unisce «piano» e «cocktail»). (Carlotta Niccolini e Ida Bozzi, Corriere della sera, 22 novembre 2009, p. 19, Tempo libero) • Oggi la trombetta di [Boris] Vian non esiste più, è rimasta solo la custodia che si era fabbricato, in legno e cartone con fodera di velluto arancione. «Vian costruiva quasi tutto con le sue mani. In questa casa ‒ racconta [Nicole] Bertolt ‒ non solo ha fatto alcuni mobili e librerie ma anche il sistema elettrico e di riscaldamento». C’è ancora lo sgabuzzino con i suoi attrezzi di lavoro. Un bricoleur di oggetti e parole, come quel «pianocktail» che s’ispira al pianoforte nell’appartamento parigino e rimanda all’ebbrezza tra jazz e alcol. (Anais Ginori, Repubblica, 16 ottobre 2011, p. 38, Domenicale).

- Espressione francese a sua volta composta dal s. m. piano e dal s. ingl. cocktail, coniata dallo scrittore, poeta e musicista Boris Vian nel suo romanzo L’Écume des jours del 1947.

- Già attestato nella Stampa del 31 agosto 1968, p. 7 (Carlo Moriondo).

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