HANDKE, Peter

Enciclopedia del Cinema (2003)

Handke, Peter

Arnaldo Colasanti

Scrittore, regista e sceneggiatore austriaco, nato a Griffen (Carinzia) il 6 dicembre 1942. Considerato tra i più importanti autori contemporanei, è noto per vari e provocatori successi teatrali (Publikums-beschimpfung, 1966; Kaspar, 1968) e per alcuni romanzi (Der kurze Brief zum langen Abschied, 1972; Wunschloses Unglück, 1972; Die linkshändige Frau, 1976), opere che hanno caratterizzato sia il clima fenomenologico del nouveau roman della neoavanguardia europea, sia quella sorta di minimalistica estenuazione psicologica tipica della crisi dello sperimentalismo di fine Novecento.

H. esordì nel cinema stendendo i dialoghi del film di Wim Wenders Die Angst des Tormanns beim Elfmeter (1972; Prima del calcio di rigore) tratto dal suo omonimo romanzo (1970); la collaborazione con il regista continuò poi per la sceneggiatura di Falsche Bewegung (1975; Falso movimento). Successivamente il sodalizio con Wenders si arricchì della straordinaria sceneggiatura di Der Himmel über Berlin (1987; Il cielo sopra Berlino), in cui il canone iperdescrittivo della migliore scrittura di H. sembra sciogliersi in un'epica trattenuta e perdutamente lirica.

Come regista, a parte il film televisivo Chronik der laufenden Ereignisse (1971), ha debuttato nel 1977 con la trasposizione cinematografica del suo romanzo Die linkshändige Frau (La donna mancina). Il suo lavoro di maggiore impegno è stato comunque la regia di Das Mal des Todes (1985), tratto da La maladie de la mort di Marguerite Duras. Caratterizzato da "minimalismo del tratto, ieraticità e ascesi della scrittura filmica" (A. Philippon, in "Cahiers du cinéma", 1985, 374), il film di H. è apparso al pubblico del Festival di Cannes, dove veniva presentato come una testimonianza di 'cinema finito', di cinema dell'assenza o della perdita e, secondo le parole dello stesso H., come "una favola filosofico-teologico-erotica, ambientata in un mondo in cui l'arte dell'amore sembra essere stata smarrita per sempre" (Die Kunst der Liebe, in "Die Presse", 24 gennaio 1985). Suo secondo impegno registico è stato L'absence (1993). La regia di H. ha molto in comune con il lavoro della sceneggiatura: attraverso una forma di onirismo latente e sempre imploso, la narrazione cerca un tempo filmico compiuto, in cui immagine e parola coincidano, in una forma di vuoto pneumatico, dove arrivare a cogliere una formidabile e struggente emozione.

Bibliografia

Bibliocinema: elementi per una bibliografia cinematografica, a cura di A. Martini, Roma 1982; Aria di Vienna. Il nuovo cinema austriaco: generi, autori, film, a cura di A. Percavassi, L. Quaresima, Firenze 1986, passim.

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