PERMANGANATO di potassio

Enciclopedia Italiana (1935)

PERMANGANATO di potassio

Alberico BENEDICENTI
Leonardo MANFREDI

Il permanganato potassico (Kalium permanganicum) KMnO4 cristallizza in prismi di color porpora scuro, solubili in 15 parti d'acqua; le sue soluzioni, di color violetto, in presenza di sostanze organiche vengono ridotte a MnO2 con formazione di un precipitato bruno. È un energico ossidante e disinfettante, ma la sua azione è molto superficiale e talora irritante. In soluzione 1/1000-1/4000 si usa nelle disinfezioni dell'uretra, per gargarismi e nelle stomatiti; all'esterno, nella cura delle bruciature e, in soluzione più concentrata, per detergere la cute. Le macchie che si formano sulla pelle possono essere tolte con l'acido ossalico. È stato proposto come antidoto contro i veleni organici (morfina, acido cianidrico, ecc.), e anche nell'avvelenamento da fosforo, in soluzioni da 1/500 a 1/1000.

Avvelenamento da permanganato potassico. - Ingerito in soluzioni abbastanza concentrate il permanganato potassico determina processi irritativi sulle mucose, ove residuano macchie brunastre. La sintomatologia è di gastroenterite con nausea, vomiti, diarrea. L'apparato intestinale è però discretamente resistente all'azione di questo sale, che viene tollerato all'1-2-3 per mille, p. es., come trattamento dell'avvelenamento da morfina. Avvelenamento cronico, per inalazione di polveri contenenti manganese, è possibile negli operai delle industrie; è causa di uno stato cachettico con sindrome nervosa, che ricorda quella della sclerosi in placche, nella quale dominano, accanto a paresi degli arti e a edemi, miotonia diffusa e crampi sporadici. Nell'avvelenamento acuto da permanganato svuotare lo stomaco lavandolo con latte, soluzione albuminosa o mucillaginosa; se del caso, oppiacei e cure sintomatiche.