Newman, Paul

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Attore e regista statunitense (Cleveland, Ohio, 1925 - Westport, Connecticut, 2008). Emblematico divo della Hollywood più tradizionale, premiato al Festival di Cannes per l'interpretazione di The long hot summer (1958) e vincitore di due premi Oscar (alla carriera nel 1986 e l'anno successivo come migliore attore per The color of money di M. Scorsese), si è imposto per anni come uno dei massimi rappresentanti del fascino maschile, con la sua bellezza perfetta spavaldamente esibita con ironia, ma anche lasciando affiorare tratti di fragilità tormentata.

Vita

Figlio di americani di seconda generazione (il padre di famiglia ebrea tedesca, la madre di famiglia cattolica ungherese), frequentò la Shakes Heights High School e quindi si iscrisse nel 1943 al Kenyon College di Gambier (Ohio), per poi arruolarsi in marina l'anno successivo. Nel 1946 tornò al Kenyon e si cimentò in alcuni spettacoli teatrali. Conseguito nel 1949 il BA in economia, si dedicò al teatro. Alla morte del padre fu però costretto a fare ritorno nella città natale e a dedicarsi all'avviata attività di famiglia, un negozio di articoli sportivi, ma dopo un anno riprese a recitare. Frequentò così la School of Drama presso la Yale University (che nel 1988 gli avrebbe conferito la laurea honoris causa in lettere) e nel 1952 si recò a New York. Già allora convinto della necessità di affrontare ogni parte attraverso un articolato approfondimento, s'iscrisse all'Actors Studio e seguì le lezioni di L. Strasberg. N., con il proprio attivo impegno politico in difesa degli ideali democratici, la partecipazione a campagne per i diritti civili, è stato sempre coinvolto nella promozione di attività umanitarie: dopo la morte del figlio Scott nel 1978, ha costituito la Scott Newman Foundation, importante centro antidroga, partecipando inoltre a numerose iniziative in tutto il mondo, sovvenzionate grazie ai proventi della società di prodotti alimentari Newman's Own, creata dall'attore nel 1982; nel 1988 ha fondato l'organizzazione internazionale di solidarietà Hole in the Wall a sostegno dei bambini affetti da gravi patologie. Grande appassionato di corse automobilistiche, dopo l'esordio a Le Mans (1979), ha gareggiato personalmente su diversi importanti circuiti. Nel 1983, insieme a Carl Haas, ha fondato la Newman/Haas Racing, più volte vincitrice del campionato di Formula CART (attuale Champ car world series). Negli anni successivi, sempre più appartato rispetto all'ambiente hollywoodiano, ha progressivamente diradato la sua attività attoriale, preferendo cimentarsi nella regia e nella produzione o prestando talora al cinema solo la sua voce, fino all'annuncio del ritiro definitivo, risalente al maggio del 2007.

Opere

Trasferitosi a New York, cominciò ad apparire in numerosi programmi televisivi e si fece notare al suo debutto a Broadway nel 1953 in Picnic di W. M. Inge, conquistando il suo primo successo personale. Ottenuto un contratto di sette anni con la Warner Bros, esordì sul grande schermo in The silver chalice (1954), un film in costume di V. Saville, e offrì una memorabile interpretazione in The desperate hours di J. Hayes (1955). Fu poi il regista R. Wise a volergli affidare una parte che era stata proposta a James Dean poco prima della sua scomparsa, ossia quella del pugile Rocky Graziano in Somebody up there likes me (1956). Attore di ricchissime potenzialità, ha dato vita da giovane a esemplari personaggi di notevole spessore psicologico, da anziano a ritratti sia melanconici che brillanti. Tra le sue interpretazioni si ricordano: The left handed gun (Furia selvaggia, 1958); Cat on a hot tin roof (1958); Exodus (1960); The hustler (1961); Cool hand Luke (Nick mano fredda, 1967); Butch Cassidy and the Sundance Kid (1969), western dai toni demistificanti e nostalgici; The sting (1973), in coppia con R. Redford, geniale truffa ambientata nella Chicagog del proibizionismo; The verdict (1982); The color of money (1986); Mr. and Mrs. Bridge (1990); The Hudsucker proxy (Mister Hula Hoop, 1994); Nobody's fool (La vita a modo mio, 1994, Orso d'argento al Festival di Berlino nel 1995); Message in a bottle (Le parole che non ti ho detto, 1999); Road to perdition (Era mio padre, 2002). Da sempre coinvolto nella costruzione dei personaggi, N. volle anche provare l'esperienza della regia, in cui in realtà si era già cimentato dirigendo e producendo un cortometraggio nel 1961, On the harmfulness of tabacco. Come regista ha mostrato particolare sensibilità per i personaggi femminili, spesso interpretati dalla moglie J. Woodward, in film di ricercata drammaturgia: Rachel, Rachel (La prima volta di Jennifer, 1968), film basato su un romanzo di M. Laurence e sceneggiato da S. Stern, in cui la protagonista è colta nel suo risveglio affettivo e sessuale sullo sfondo della vita di provincia; The effects of gamma rays on man-in-the-moon marigolds (Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilde, 1972); Harry & Son, 1983, film doloroso ed emotivamente difficile dedicato alla tragica morte del figlio; The glass menagerie (Lo zoo di vetro, 1987). Lontano dalle scene dal 2002 - se si eccettuano alcune apparizioni in serie televisive e la sua interpretazione teatrale a Broodway in Our town di Thornton Wilder, che gli è valsa la nomination ai Tony Awards -, Newman ha più recentemente doppiato il personaggio di Doc Hudson nella pellicola di animazione Cars (2006), essendo inoltre sua la voce narrante di Dale (2007), documentario sulla vita del celebre pilota automobilistico Dale Earnhardt.

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