Natorp, Paul

Dizionario di filosofia (2009)

Natorp, Paul


Filosofo e pedagogista tedesco (Düsseldorf 1854 - Marburgo 1924). Insegnò dal 1885 al 1922 nell’univ. di Marburgo. Insoddisfatto delle filosofie materialistiche e positivistiche del suo tempo, si dedicò allo studio del pensiero di Kant e fu successivamente uno degli esponenti principali, in seno alla Scuola di Marburgo (➔), della reviviscenza kantiana della seconda metà dell’Ottocento (➔ neokantismo). Riallacciandosi all’impostazione di Cohen, sviluppò le dottrine kantiane in senso logico-trascendentale, rifiutando qualunque concessione allo psicologismo. Nella sua prima opera fondamentale (Platos Ideenlehre, 1903; trad. it. Dottrina platonica delle idee), propose un’originale interpretazione della nozione platonica di idea, intendendola come norma, legge (e facendo conseguentemente di Platone un kantiano ante litteram, il che destò vivaci polemiche). N. rilevò in Kant soprattutto il metodo trascendentale (reinterpretando le intuizioni di spazio e tempo come condizioni della possibilità dell’esperienza, attenuando di molto l’opposizione intuizione e intelletto, concependo la cosa in sé come concetto-limite a indicare cioè una progressiva determinabilità dell’oggetto del conoscere e l’Io puro non come oggetto, ma anch’esso come «concetto limite»), applicandolo dapprima alle scienze matematiche e fisiche, con lo scopo di enuclearne la logica, ed estendendolo poi alle scienze biologiche, sociali e storiche. L’attenzione dedicata poi da N. alla psicologia e al suo tentativo di fondare una logica generale che definisse qualunque processo di oggettivazione, in un senso vicino alle posizioni fichtiane (per es., con la nozione di «posizione dell’oggetto»), segnano il suo distacco da Cohen in una direzione più marcatamente idealistica. Vivacemente interessato a fatti storici e sociali, N. sviluppò inoltre, sulle basi della ragion pratica kantiana, una filosofia etico-politica sociale e pedagogica e una filosofia della storia che trovava concretamente sbocco nell’adesione alle tesi politiche del socialismo riformista. Si volse da ultimo, in opere apparse postume, dove ancora più chiaro è l’influsso hegeliano, alla discussione dei limiti della filosofia trascendentale e al problema religioso. Notevole la sua influenza sulla filosofia tedesca contemporanea. Tra le sue opere principali: Descartes’ Erkenntnisstheorie (1882); Die logischen Grundlagen der exakten Wissenschaften (1910); Philosophie, ihr Problem und ihre Probleme (1911); Allgemeine Psychologie nach kritischer Methode (1912, rist. 1965); Platos Staat und die Idee der Sozialpädagogik (1895); Sozialidealismus (1920); Genossenschaftliche Erziehung als Grundlage zum Neubau des Volkstums (1920); Individuum und Gemeinschaft (1921). Postume sono apparse: Vorlesungen über praktische Philosophie (1925); Philosophische Systematik (1958).

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