Hankar ‹ãkàar›, Paul. - Architetto belga (Frameries 1859 - Bruxelles1901). Esponente significativo, con V. Horta e H. Cl. van de Velde, dell'Art nouveau in Belgio, concepì l'architettura come sintesi delle arti plastiche e si oppose all'eclettismo e al razionalismo costruttivo di Viollet-le-Duc, proponendo soluzioni dalle forme fantastiche spesso ispirate all'arte giapponese. Formatosi nello studio e nei cantieri di H. Beyaert, riprese da questo l'uso armonioso della pietra bianca, della pietra blu e del mattone; introdusse elementi moderni su strutture tradizionali: inferriate, mensole, rampe, balconi in ferro battuto, ecc. Costruì numerose case di abitazione a Bruxelles (in rue Ruysbroeck, rue de la Loi, chaussée de Waterloo, ecc.), portò a termine la ricostruzione e la decorazione della chiesa di Everberg; eseguì i progetti per la Cité des artistes, che fu realizzata dopo la sua morte.
paulo maiora canamus ‹pàulo ...› (lat. «cantiamo cose un poco più nobili»). – Emistichio di Virgilio (Egl. IV, 1), spesso ripetuto come invito a trattare argomenti più elevati o per manifestare l’intenzione di passarvi.
pauliano agg. [dal lat. tardo Paulianus]. – Che si riferisce al giurista romano Iulius Paulus (2° sec. d. C.): azione pauliano (nel diritto romano actio pauliana), in diritto civile, lo stesso che azione revocatoria (v. revocatorio).