CELAN, Paul

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

CELAN, Paul

P. Ch.

Poeta austriaco, nato a Cernăuţ (Bucovina) il 23 novembre 1920. Compiuti gli studî liceali si recò a Parigi, seguendovi per qualche tempo corsi di medicina; sorpreso dallo scoppio della guerra in Bucovina, dopo la fine del conflitto si trasferì dapprima a Vienna, dove stampò un volume di poesie (Der Sand aus den Urnen, 1948), e fece quindi ritorno a Parigi; qui studiò germanistica e glottologia, dedicandosi poi all'attività - che tuttora coltiva - d'insegnante di lingue e traduttore (ha pubblicato versioni da A. Block, O. Mandelstamm e A. Rimbaud).

Figura isolata nel panorama della giovane lirica tedesca, C. ha i suoi maestri nella moderna tradizione poetica francese, nella tradizione dell'artista come "parfait magicien". Dai versi raccolti in Mohn und Gedächtnis (Stoccarda 1952) a quelli di Von Schwelle zu Schwelle (ivi 1955) fino al recentissimo Sprachgitter (Francoforte sul Meno 1959) il suo linguaggio si è andato sempre più volgendo a un audace sperimentalismo di marca surrealista, a una strumentazione ogni volta più libera e polivalente del suo discorso: l'immagine nasce spesso per semplice suggestione sonora, le architetture poetiche si dispongono secondo una magica geometria, le parole sembrano perdere il valore semantico tradizionale (e sia pure metaforico) per adeguarsi ai modi espressivi di una tecnica astratta, informale. Ma l'arte, sebbene miri all'eterno, non è mai - per Celan - fuori del tempo: accade così che la sua poesia - poesia pura, orfica, dell'ineffabile (benché talvolta, per contrasto, scada al livello della metafora banale, di un "cattivo romanticismo") - riesca anche a calarsi con partecipazione commossa nella bruciante realtà dei nostri giorni, come sta a testimoniare la giustamente famosa "Todesfuge", vibrante eppure trasfigurata rievocazione - in un arditissimo stile "fugato" - della tragedia degli Ebrei nei campi di sterminio nazisti.

Bibl.: H. E. Holthusen, Fünf junge Lyriker, in Ja und Nein. Neue kritische Versuche, Monaco 1954, pp. 154-165; P. Härtling, Das Mass der Krüge, in In zeilen zuhaus, Pfullingen 1957, pp. 75-79; B. Tecchi, Scrittori tedeschi moderni, Roma 1959, pp. 204-207; F. Lennartz, Deutsche Dichter und Schriftsteller unserer Zeit, 8ª ed., Stoccarda 1959, pp. 142-143. Alcune liriche sono state tradotte in italiano da G. Musa, Poesia tedesca del dopoguerra, Milano 1958, e da A. Rendi, Giovani scrittori tedeschi, in Tempo Presente, IV (1959), n. 4.

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