Patrasso (gr. Πάτραι) Città della
P. appartenne alla lega achea e dal 281 a.C. a quella regionale, con Tritea, Dime e Fere. Dopo la resistenza contro l’invasione gallica (279), perse importanza politica, conservando però quella logistica dovuta al suo porto: fu perciò contesa nelle guerre civili tra Cesare e Pompeo e tra Antonio e Ottaviano. P. fu uno dei primi centri cristiani della Grecia (qui si voleva fosse stato crocifisso l’apostolo Andrea, poi patrono della città). La sua importanza geografica proseguì nel Medioevo e in
La città antica era sorta dall’unione di tre abitati rurali, localizzabili in un’area che presenta tracce di insediamenti almeno dal periodo miceneo: l’Aroe, il cui sito sembra identificarsi con l’acropoli della futura P., l’Antheia e la Mesatis. Aveva lunghe mura che la collegavano con il porto. Sull’acropoli era il celebre tempio di Artemide Lafria. Si conservano resti di strutture testimoni di una particolare fioritura di P. nei sec. 2° e 3°: vie lastricate, costruzioni pubbliche, dimore private, installazioni portuali, un ponte sul fiume Meilichos, necropoli e monumenti funerari.
Golfo di P.Arco che la costa settentrionale del Peloponneso presenta tra Capo Papas e Capo Drepano. Le coste sono pianeggianti.