Mancini, Pasquale Stanislao. - Giurista e uomo di stato (
Vita.Iniziò l'insegnamento universitario a Napoli, esercitando anche l'avvocatura. Membro del parlamento di Napoli (1848), avendo partecipato ai moti rivoluzionarî, dovette rifugiarsi a Torino. In quella università fu istituita (1850) per lui la prima cattedra di diritto internazionale. Deputato al parlamento nazionale (dal 1860) nella sinistra democratica, fu per qualche settimana (1862) ministro della Pubblica Istruzione nel ministero Rattazzi. Trasferitosi (1872) nell'univ. di Roma, fu nominato (1873) presidente dell'Istituto di diritto internazionale con sede a
Sua moglie, Laura Beatrice Oliva (Napoli 1821 -
Opere.La sua prolusione all'università di Torino, La nazionalità come fonte del diritto delle genti (1851), ebbe immensa risonanza, provocando le proteste dell'Austria e dei Borbone e fornì la base dottrinaria giuridico-politica al Risorgimento. Svolse in monografie, lezioni, commenti legislativi, pareri, una multiforme e fervida attività scientifica; fu il primo direttore dell'Enciclopedia giuridica italiana. Tra le opere: Dei progressi del diritto nella società, nella legislazione e nella scienza, 1853; Sommi lineamenti di una storia ideale delle penalità e problemi odierni nella scienza e nella codificazione, 1874; La vocazione del nostro secolo per la riforma e la codificazione del diritto delle genti e per l'ordinamento della giustizia internazionale, 1874-75. La sua attività politica è illustrata dai suoi Discorsi parlamentari (1893-97).