TERNI, Paolo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 95 (2019)

TERNI, Paolo

Federico Vizzaccaro

Nacque ad Alessandria d’Egitto il 13 ottobre 1932 da Massimo (‘Max’, avvocato, assicuratore e giornalista), e Giorgina Levi. La famiglia, ebrea non praticante, si era stabilita in Egitto poiché nella seconda metà dell’Ottocento un trisavolo era stato ingaggiato come consulente per l’apertura del canale di Suez. Ebbe una sorella, Laura (1937-2018).

Crebbe in un ambiente cosmopolita, partecipando alla vita di comunità linguistiche e culturali – l’italiana, la francese, l’inglese e l’araba – all’epoca perfettamente integrate, sviluppando fin da bambino l’interesse per la musica, che ascoltava nei teatri e negli eventi organizzati dalle famiglie agiate residenti in Alessandria.

Compì gli studi nel locale Lycée Français, dove conseguì il baccalauréat de l’enseignement secondaire. Studiò violino in privato con i maestri Balilla Cajò e Alberico Stefanati, e già da adolescente si interessò alla critica musicale, scrivendo per il quotidiano La réforme (nel locale conservatorio, appena istituito, seguì anche un corso di estetica e critica musicale col fondatore, Pietro Guarino).

Diciottenne, nel 1950, si trasferì a Roma per studiare Giurisprudenza all’università, al fine di intraprendere la carriera diplomatica: abitò prima con la nonna paterna (‘Mizzi’), che aveva sposato in seconde nozze l’ambasciatore Mario Zanotti Bianco, e poi in una porzione di villa Brasini (in via Flaminia 495), ospitato da Fausta Cialente, moglie del nonno paterno Enrico, ex-dirigente della filiale del Banco di Roma ad Alessandria d’Egitto e appassionatamente dedito alla composizione. Alla scrittrice rimase molto legato; lo ricorda lo stesso Terni in alcuni suoi racconti: In un tempo rubato (Palermo 1999, pp. 66-71, 106-110), La melodia nascosta (Milano 2013, pp. 61-64, 89-91); cfr. anche la voce di N. Ruggiero, Cialente, Fausta, in Italiani della Repubblica: https://www.treccani.it/enciclopedia/fausta-cialente_(Dizionario-Biografico).

A Roma, dove approfondì la conoscenza del repertorio frequentando teatri e sale da concerto, si mantenne dapprima con lezioni private e poi, grazie all’interessamento di Yvonne Casella, vedova di Alfredo, trovò lavoro come traduttore civile presso lo stato maggiore della Marina militare. Durante le estati continuò a frequentare la famiglia in Egitto.

Nel 1957 si stabilì in Sardegna, dove fece parte del progetto pilota ‘Sardegna’ promosso dall’Organisation européenne de coopération économique (OECE) e dall’UNESCO, al fine di sperimentare nuovi metodi di sviluppo educativo e culturale in aree depresse. Per tale progetto, che approfondiva vari aspetti sociali in un insieme di 41 comuni compresi tra Oristano, Bosa e Macomer, Terni curò la sezione ‘audiovisivi’: una novità all’epoca, sia quale strumento d’integrazione dell’azione educativa, sia quale stimolo alla partecipazione individuale nelle attività di innovazione tecnologica. Curò inoltre la redazione del documento di valutazione conclusivo, che ebbe una notevole circolazione sia in Italia sia tra gli stati aderenti all’UNESCO (Elementi per una storia generale del Progetto Sardegna (1957-1962), Oristano 1962). Rimase in Sardegna fino al 1962: in quegli anni terminò gli studi di Giurisprudenza all’Università di Sassari, con una tesi sulle capitolazioni ottomane.

Il progetto sardo attirò l’attenzione di Giulio Einaudi, che gli propose di dirigere un nuovo programma finalizzato allo sviluppo della pubblica lettura in Italia: ne seguì la fondazione e gestione della Biblioteca civica Luigi Einaudi di Dogliani, nelle Langhe, cui seguì la pubblicazione della Guida alla formazione di una biblioteca pubblica e privata (Torino 1969), che contiene anche interventi di Salvatore Accardo e Delio Cantimori; ne seguì una nuova edizione nel 1980, da lui curata insieme a Ida Terni e Piero Innocenti.

L’esperienza doglianese fu presa a modello da numerose istituzioni a carattere culturale, sociale e umanitario, operanti in Italia, specialmente nel Mezzogiorno. La Guida contiene anche una sezione dedicata alla musica e alla discografia, motivo per il quale nel 1980 Terni fu invitato a condurre una trasmissione a RAI Radio Tre (Guida alla formazione di una discoteca): fu il principio di una collaborazione radiofonica mai più interrotta di alta divulgazione musicale.

A Torino conobbe Ida, figlia di Giulio Einaudi: si sposarono il 6 marzo 1966 e si stabilirono a Roma, dove Terni fu responsabile della sede romana della casa editrice. Dal matrimonio nacquero due figlie, Alessandra (1967) e Cecilia (1969).

Nel 1980 vinse il concorso per la cattedra di Storia della musica all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico (qui insegnò anche Drammaturgia musicale e fu in diversi periodi vicedirettore); sin dopo il pensionamento mantenne attivo il corso di ‘Recitazione su partitura musicale’, da lui ideato (e tuttora attivo).

Negli anni d’insegnamento si prodigò per «mettere a fuoco metodologie innovative intorno alla dimensione musicale della drammaturgia e delle arti teatrali, svolgendo corsi diretti agli allievi attori e registi, e mirati essenzialmente a far loro approfondire le implicazioni musicali del lavoro teatrale» (Terni, 2015, p. 99).

Il 12 gennaio 1993 venne a mancare la moglie, alla sua memoria rimase sempre profondamente legato. A lei dedicò le successive opere letterarie: In tempo rubatoUn vento sottilissimo (Palermo 2002), Perché cantano? (Palermo 2006), Il respiro della musica (Milano 2011), La melodia nascosta (di fatto una rielaborazione dei libri del 1999 e del 2002). Nei suoi racconti gli episodi autobiografici si fondono a ragionamenti e riflessioni sempre alimentati da ascolti musicali (così anche Suite alessandrina, Milano 2008, e Il carapace augusteo, ovvero: "le uova nel paniere", apparso postumo, Novara 2015).

Con l’attività svolta all’Accademia d’arte drammatica iniziò anche quella di consulente musicale per numerosi spettacoli teatrali: collaborò con molti registi di teatro, tra cui Luigi Squarzina e Lorenzo Salveti, e in particolare con Aldo Trionfo e Luca Ronconi: con quest’ultimo allestì una quarantina di messinscene, dal 1983 al 2012 (legati da lunga amicizia, morirono a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro). Con minor frequenza fu consulente anche in ambito cinematografico e televisivo: sue le scelte musicali, ad esempio, per lo sceneggiato in quattro puntate sulla famiglia Ricordi, regìa di Mauro Bolognini, in onda su RAI Uno nel 1995.

L’attività radiofonica decollò col programma La musica e i dischi di… (1980-1983, 1987): grandi personaggi della cultura italiana – da Carmelo Bene a Natalia Ginzburg, da Primo Levi a Carmelo Samonà, da Giorgio Bassani a Federico Zeri, ecc. – erano invitati a illustrare i loro ascolti preferiti. Dall’incontro con Giorgio Manganelli, ospite della trasmissione nel luglio 1980, nacque anche il libro Giorgio Manganelli, ascoltatore maniacale (Palermo 2001), ripubblicato poi in una nuova versione col titolo Una profonda invidia per la musica (a cura di A. Cortellessa, con un’appendice e CD allegato, Roma 2014).

Conduttore e a volte autore di programmi radiofonici, divenne nel tempo una delle voci più note e apprezzate dai radioascoltatori di RAI Radio Tre, per la capacità di comunicare, in un linguaggio colto ma al contempo a tutti intelligibile, il proprio sapere musicale. Oltre i programmi già citati si ricordano: Il concerto grosso (1983), Qual linea al centro (1984), Questo mirabil modo (1986), Pretesti per musica (1988-1989), Oltre il sipario (1990-1991), Musica in scena (1992), Testi e pretesti (1993), Opera senza confini (1994-1999), Le città della musica (1997), Il gioco delle parti (2000-2002), Dalle due alle tre (2003-2009), Il terzo anello musica (2004-2009). Qui comincia (2010-2014) fu l’ultimo programma ch’egli poté condurre (dovette interromperlo a causa di un problema alla voce).

Dal 2012 – l’anno in cui uscì Il respiro della musica – al 2014 organizzò a Milano un omonimo ciclo di conferenze (con interventi di diversi musicisti) per la rassegna annuale Milanesiana. Questa serie di lezioni-concerto si è protratta anche dopo la sua scomparsa (dal 2017 è intitolato Il respiro della musica e della poesia).

Morì a Roma il 10 marzo 2015.

Fonti e bibliografia

Oltre ai libri di P.T., che contengono numerose informazioni sulla sua vita, si rimanda anche alle note biografiche contenute nel suo Il carapace augusteo, ovvero: "le uova nel paniere", a cura di S. Serena, Novara 2015, pp. 97-101; B. Meloni, La costruzione sociale dello sviluppo territoriale, in Sviluppo rurale alla prova: dal territorio alle politiche, a cura di B. Meloni - D. Farinella, Torino 2013, pp. 71 s.; RAI, Catalogo multimediale (consultabile soltanto nelle sedi RAI).

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