GIACOMETTI, Paolo

Enciclopedia Italiana (1932)

GIACOMETTI, Paolo

Silvio D'Amico

Autore drammatico, nato a Novi Ligure il 19 marzo 1816, morto a Gazzuolo (Mantova) il 31 agosto 1882. È considerato l'ultimo di quei "poeti di compagnia", che sino a circa la metà del secolo scorso scrivevano per una data compagnia drammatica, vivendo al suo seguito e al suo stipendio: la più importante fra quelle per cui egli lavorò fu la Compagnia reale sarda, che gli corrispondeva tremila lire l'anno per quattro lavori.

Il G. ottenne il suo primo, clamoroso successo nel 1841, con Il poeta e la ballerina, commedia intonata a un ribelle sdegno contro la società del tempo che, tuttora restia ai primi ideali nuovi, circondava di folle entusiasmo le virtù fisiche e ginniche di danzatrici alla moda. E in quasi tutta l'opera sua, che conta un'ottantina di lavori in prosa e anche in verso, fra tragedie, drammi e commedie, assunse volentieri il piglio dell'indagatore di problemi sociali (La colpa vendica la colpa, Le tre classi sociali, La morte civile, 1861), e del romantico evocatore di figure e d'eventi storici (Giuditta, Cristoforo Colombo, Torquato Tasso, 1856, Michelangelo Buonarroti, Maria Antonietta): solo per eccezione s'accostò a motivi più italianamente semplici e casalinghi, ispirandosi alla commedia goldoniana (Ouattro donne in una casa). Si tratta, in massima, di lavori frettolosi, intrecciati con figure convenzionali, dialoghi di maniera, e rozzi effetti, ma con una grossa abilità d'inscenatore, attinta ai più popolari autori del basso romanticismo francese. Donde un largo successo di pubblico durato oltre cinquant'anni, e al quale contribuirono sia la costante collaborazione dei più famosi attori e attrici del secolo, sia le laiche e borghesi ideologie a cui l'autore, nei suoi atteggiamenti romantici, s'ispirava: p. es. contro gli eccessi della rivoluzione (Maria Antonietta), contro l'indissolubilità del matrimonio (La morte civile, ammirata dallo Zola, e rappresentata sino a questi ultimi tempi). Il G. lasciò anche un volume di Ricordi e studi artistici, d'un certo interesse come documento.

Cfr. I quattro volumi di Teatro scelto: I, Mantova 1857; II-IV, Milano 1859-1863.