Pàolo Diacono

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Storico (Cividale del Friuli tra il 720 e il 724 - Montecassino 799 circa). Di nobile famiglia longobarda, monaco dapprima nel convento di Civate presso Como, poi di Montecassino (forse dal momento in cui entrò in quel monastero il re Rachis), ben visto e ben voluto dai re longobardi; dopo la caduta del regno longobardo entrò in contatto con Carlomagno per ottenere la liberazione di un suo fratello, reo di ribellione. Visse poi alla corte franca, e ritornò a Montecassino verso il 786. Autore di una Historia romana (forse prima del 774), rifacimento e continuazione di Eutropio, e dei Gesta episcoporum Mettensium, modello delle cronache vescovili posteriori, il suo nome è però legato soprattutto alla Historia Langobardorum, racconto vivo della storia del suo popolo, scritto con un calore e una freschezza che raggiungono spesso altezza epica, e che è la maggior fonte per la conoscenza di quell'epoca; per quest'opera, Paolo Diacono attinse quasi certamente a tradizioni orali e, forse, a una perduta opera storica di Secondo di Trento (Secondo di Non). L'Historia Langobardorum si arresta al periodo antecedente la catastrofe del regno di Desiderio. P. D. riassunse il compendio del De verborum significatione di Verrio Flacco, dovuto a Sesto Pompeo Festo: data l'infelice lacunosità della tradizione manoscritta di Festo, il compendio di P. D. è di grande importanza per la conoscenza dell'opera di Verrio Flacco.

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