Togliatti, Palmiro (pseud. Ercole Ercoli, Mario Correnti). - Uomo politico italiano (
Vita e attivitàLa sua azione si dispiegò pienamente solo con il rientro in Italia, nel 1944, dopo quasi venti anni di esilio. Terzo di quattro figli, il padre Antonio e la madre Teresa Viale erano entrambi maestri elementari. Iscritto al Partito socialista dal 1914, l'anno prima aveva stretto amicizia con A. Gramsci, conosciuto all'università di
Il 1926 fu l'anno dell'ascesa di I. V. Stalin ai vertici del potere sovietico e della resa dei conti fra la maggioranza del partito bolscevico, guidata da Stalin e N. I. Bucharin, e l'opposizione raccolta intorno a L. D. Trockij, G. E. Zinov´ev e L. B. Kamenev. Sul modo di intendere la strategia staliniana (fine della prospettiva della "rivoluzione mondiale", costruzione del "socialismo in un paese solo", riduzione del ruolo dei partiti comunisti alla difesa dell'URSS) nell'ottobre 1926 si verificò uno scontro politico molto aspro fra T. e Gramsci. In esso affiorarono rilevanti divergenze strategiche fra loro, mai più conciliate.
Negli anni in cui Bucharin fu segretario dell'Internazionale comunista (1926-29) T. strinse con lui legami significativi. L'analisi del fascismo costituì il suo maggior contributo al dibattito dell'Esecutivo del Comintern. Nel VI Congresso dell'Internazionale (agosto-settembre 1928) egli si oppose alla equiparazione della socialdemocrazia al fascismo e alla politica del "terzo periodo", che riformulava la strategia dell'Internazionale come lotta "classe contro classe" e prospettava la ripresa immediata di una ondata rivoluzionaria, nella quale i partiti comunisti avrebbero dovuto prepararsi all'insurrezione. Estromesso Bucharin dalla guida del Comintern, nel luglio del 1929 la nuova linea dell'Internazionale fu imposta anche al PCd'I e T. fu costretto ad abbandonare la strategia gradualistica di lotta al fascismo elaborata insieme a Gramsci nel 1925-26.
Dopo l'avvento di
Nel VII Congresso dell'Internazionale fu varata la politica dei Fronti popolari e a T. fu affidata la trattazione del tema "La preparazione di una nuova guerra mondiale da parte degli imperialisti e i compiti dell'Internazionale comunista". Nel suo rapporto si affacciava per la prima volta l'ipotesi della evitabilità della guerra e la lotta per prevenirla era indicata come obiettivo principale del movimento comunista. Dal VII Congresso T. divenne una figura eminente del comunismo internazionale e in questo ruolo, nel 1936, assolse il compito di sostenere con l'attività di propaganda il processo contro l'opposizione trockista, che si concluse con l'esecuzione di Kamenev e Zinov´ev inaugurando la stagione del Grande Terrore. Malgrado l'inizio del terrore, il comunismo antifascista ebbe ancora un ruolo importante nel 1936 e T., sostenuto da Dimitrov, dette un contributo originale allo sviluppo di una strategia democratica del Comintern. Nell'articolo Sulle particolarità della rivoluzione spagnola, pubblicato nell'ottobre del 1936, veniva formulata per la prima volta la concezione della "democrazia di tipo nuovo": essa prevedeva una strategia di accesso al potere diversa da quella sperimentata in
Per le competenze acquisite nello studio della situazione spagnola, nel luglio 1937 T. fu inviato in Spagna come commissario politico del Comintern presso il PCE (Partito comunista spagnolo) e vi rimase fino alla sconfitta militare della Repubblica. Tornato a Mosca nel 1939, fu oggetto di una lunga inchiesta del Comintern che si concluse nell'estate del 1941 con la sua estromissione dal vertice dell'Internazionale. Fra le principali accuse che gli vennero rivolte, quella di aver lasciato cadere l'archivio del PCE nelle mani della polizia francese durante la ritirata e quella di aver sabotato la liberazione di Gramsci. Di quest'ultima si fecero interpreti Genia e Giulia Schucht, dopo il rientro di Tania a Mosca dall'Italia, alla fine del 1938. Reintegrato nel centro decisionale del Comintern subito dopo l'invasione tedesca, T. si trasferì a Ufa, capitale della Baškiria, dove iniziò la propaganda radiofonica contro la guerra e il regime fascista e intensificò la preparazione delle Lettere dal carcere e lo studio dei Quaderni del carcere di Gramsci, che sarebbero stati pubblicati dall'editore Einaudi fra il 1947 e il 1951.
La caduta del fascismo non lo colse di sorpresa e nell'autunno del 1943 T. elaborò una proposta politica rivolta a tutti i partiti antifascisti che prevedeva l'accantonamento della questione istituzionale e la partecipazione al governo Badoglio per collaborare con gli Alleati alla sconfitta di Hitler e alla liberazione dell'Italia del Nord. Inoltre egli proponeva di affidare a un referendum istituzionale la scelta fra monarchia e repubblica e di convocare un'Assemblea Costituente per disegnare l'ordinamento democratico del paese. Nella notte fra il 3 e il 4 marzo 1944, in un incontro segreto con Stalin, T. fu informato della decisone sovietica di riconoscere il governo Badoglio, la sua strategia venne accolta da Stalin e la sua richiesta di essere inviato in Italia fu esaudita. Rientrato a Napoli, i primi di aprile espose pubblicamente il suo programma (la cosiddetta "svolta di Salerno"). Esso venne accolto anche dagli altri partiti antifascisti, mutando il precedente indirizzo del Comitato di Liberazione Nazionale.
Ministro senza portafoglio nel governo Badoglio e nel successivo governo Bonomi, dopo la Liberazione T. assunse il dicastero della Giustizia nel governo Parri e lo mantenne nel primo governo De Gasperi. In tale veste promosse una amnistia che comprendeva anche reati politici commessi durante il fascismo con l'obiettivo di favorire la riconciliazione nazionale e allargare il consenso alla costruzione della democrazia. Ma il suo impegno principale fu quello di trasformare il PCI in un partito di massa ideologicamente pluralistico (il "partito nuovo"), che costituì una novità assoluta nel movimento comunista e una leva per caratterizzare la nuova democrazia italiana come una "democrazia di partiti", basata sulla partecipazione diffusa e sulla mobilitazione dei cittadini. A questa visione corrispondeva il progetto di una "democrazia progressiva", cioè di uno Stato democratico avanzato basato sul riconoscimento non solo delle libertà e dei diritti politici, ma anche dei diritti sociali, della proprietà pubblica e cooperativa accanto alla proprietà privata, e della programmazione economica. Una democrazia liberale molto diversa da quella prefascista, aperta a trasformazioni di contenuto socialista (le "riforme di struttura") e alla possibilità che la classe operaia, mostratasi la più aderente all'interesse nazionale nella lotta al fascismo e nella guerra di liberazione, si affermasse come classe dirigente del paese. I contenuti programmatici della "democrazia progressiva" erano condivisi dai principali partiti antifascisti e furono recepiti dalla Costituzione del 1948 che T. considerò, quindi, il "programma fondamentale" del PCI. Come statista il suo principale contributo si esplicò nell'Assemblea Costituente, dove il voto del PCI fu determinante per la costituzionalizzazione dei
La strategia togliattiana si basava sull'ipotesi che le "sfere di influenza" in cui
Con la rottura fra l'URSS e la Cina di Mao, il XX Congresso segnò l'inizio della crisi del movimento comunista. T. la percepì tempestivamente e propose una sua riorganizzazione "policentrica", più aderente alla struttura del mondo che stava emergendo dalla guerra fredda, e una diversa unità basata sul riconoscimento delle differenze e dell'autonomia dei paesi socialisti e dei partiti comunisti. La proposta si fondava sulla percezione dell'interdipendenza che ormai caratterizzava il sistema delle relazioni internazionali e sul convincimento che tutto il movimento comunista avrebbe dovuto battersi per superare la divisione del mondo in blocchi contrapposti. T. muoveva dal riconoscimento della priorità degli interessi comuni al genere umano, rispetto a quelli di classe, di Stato o "di campo", e prospettava una profonda revisione del marxismo assumendo la pace come un obiettivo prioritario e globale. La "coesistenza pacifica" avrebbe dovuto configurarsi sempre più come una cooperazione fra gli stati, le religioni e i popoli per promuovere il disarmo e la cooperazione politica ed economica internazionale. Conseguentemente, nel Memoriale di Yalta, scritto in vista di un colloquio con N. S. Chruščëv che però non si poté realizzare a causa della morte improvvisa di T., egli si spinse ad affermare la necessità di riforme democratiche radicali anche nei paesi socialisti, iniziando una differenziazione profonda del comunismo italiano dal comunismo sovietico.
OpereGli scritti di T. sono raccolti nelle Opere, in 6 volumi, pubblicate dagli