Palladio

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

palladio


pallàdio [Lat. scient. Palladium, dal nome dell'asteroide Pallade, scoperto l'anno prima che fosse isolato l'elemento] [CHF] Elemento chimico, appartenente al gruppo VIII, 2° periodo (grande), del Sistema periodico degli elementi, di simb. Pd, numero atomico 46, peso atomico 106.7, di cui sono noti sei isotopi stabili, con numero di massa 102 (abbond. relat. 0.8 %), 104 (9.3 %), 105 (22.6 %), 106 (27.1 %), 108 (26.7 %), 110 (13.5 %), e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 666 d); fu isolato da W.H. Wollaston nel 1803 da composti del platino, insieme al quale elemento è di norma associato nei minerali. È un metallo lucente, duttile, tenero; nei composti presenta le valenze 2 (composti palladosi), 3 e 4 (composti palladici); ha la proprietà caratteristica di assorbire grandi quantità di idrogeno (centinaia di volte il suo volume) ed è perciò usato come catalizzatore in reazioni di idrogenazione o di deidrogenazione; un'altra notevole utilizzazione è nelle cosiddette marmitte catalitiche degli autoveicoli, finemente suddiviso insieme a platino.

Principali proprietà del palladio

Calore spec. [103 J kg-1 K-1] 0.24 (25 °C)

Condutt. term. [W m-1 K-1] 71.8 (25 °C)

Configurazione elettronica (Kr) 4d10 5s0

Durezza [Mohs] 4.8

Energia di ionizzazione [eV] (I)8.34;(II)19.43

Entalpia di fusione [103 J kg-1] 161.6

Entropia termica [J K-1 mol-1] 37.57 (25 °C)

Massa volumica [103 kg m-3] 12.02 (20 °C)

Resistività elettr. [10-8 Ω m] 9.78 (0 °C)

Sez. d'urto di assorb. per

neutroni termici [barn atomo-1] 6.9

Struttura cristallina (298 K) cub. facce centr.

(par. reticolari in Å) (a=3.89)

Suscett. magn. mol. [10-6 CGSem] 567.4 (15 °C)

Temperatura di ebollizione [K] 3243

Temperatura di fusione [K] 1827

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