PAGURI

Enciclopedia Italiana (1935)

PAGURI (lat. scient. Paguridae; fr. paguriens; ted. Einsiedlerkrebse; ingl. hermitcrabs)

Angelo Senna

I Paguri, volgarmente detti "Eremiti" o "Bernardi eremiti", sono Crostacei Anomuri (v.), che costituiscono una famiglia della tribù Paguroidea con numerosi generi e qualche centinaio di specie in maggioranza costiere e sublitorali, talora euribatiche o abissali, diffuse soprattutto nei mari temperati e caldi. Questi crostacei vivono per lo più nelle conchiglie vuote di Gasteropodi che si trascinano sempre dietro e nelle quali ricoverano il loro addome molle, che sarebbe facile preda di nemici, e possono anche in caso di pericolo nascondere tutto il corpo, socchiudendo l'apertura del riparo con le chele robuste e rugose. Talune specie usano come ricovero le conchiglie di Scafopodi (Dentalium), le cavità di alcuni organismi coloniali (Madrepore, Briozoi) o semplicemente fori di legni sommersi o delle pietre′ Questo adattamento ecologico ha prodotto notevoli modificazioni somatiche: l'addome, ad es., simile ad un sacco allungato, molle, quasi senza segmentazione, per lo più avvolto a spirale, come l'interno delle conchiglie, è divenuto asimmetrico, privo o con riduzione dei pleopodi del lato destro, mentre le appendici del 6° segmento (uropodi) sono conformate ad uncino per attaccare saldamente il paguro all'interno della conchiglia o del riparo prescelto. Alcuni dei caratteri di adattamento sono divenuti così fissi da trasmettersi ereditariamente anche in quei paguri (Tylaspis, Ostraconotus) sicuramente discendenti da forme viventi in ripari ma che ora vivono del tutto liberi.

Con l'accrescimento del paguro, questi deve abbandonare il nicchio divenuto angusto e sceglierne un altro più adatto, del quale eventualmente divora il legittimo proprietario; ed è uno spettacolo molto curioso osservare le precauzioni e i maneggi usati in simili circostanze. Sperimentalmente si è osservato che paguri, privati della loro conchiglia e amputati dell'addome, ne cercano una nuova e vi nascondono la parte posteriore del cefalotorace.

Un altro fatto interessante dell'ecologia di questi crostacei è la simbiosi che alcune specie presentano con determinate Attinie (Adamsia, Mammilifera ecc.; v. attinie; tav. a colori). Si tratta non già di semplice inquilinismo, come quello che ha luogo con spugne (caratteristico quello con le Suberites, p. es., Idrozoi o altri organismi che eventualmente si fissano sulle conchiglie abitate dai paguri), ma di una vera associazione mutualistica fra questi ultimi e le Attinie, con evidenti vantaggi per entrambi, in quanto il paguro viene difeso dalle batterie urticanti delle seconde e queste hanno facilitata la cattura del nutrimento. Il paguro va infatti alla ricerca delle Attinie se la conchiglia che abita ne è priva e ve le fa aderire; occorrendo le distacca e trasporta su una più adatta quando cambia dimora; tutto ciò avviene mediante una serie di sagaci stimolazioni che l'osservazione ha dimostrato diverse secondo la finalità da conseguire - distacco o adesione - e secondo lo stato fisiologico, contrazione o distensione, dell'Attinia stessa; questo mirabile comportamento del paguro se in parte è istintivo, è però dimostrazione evidente di memoria associativa, il che conferma il grado di evoluzione di questi crostacei.

Bibl.: P. Celesia, Della Suberites domuncula e della sua simbiosi coi Paguri, in Atti Soc. ligustica di sc. nat. e geogr., IV (1893); G. Brunelli, Osservazioni ed esperienze sulla simbiosi dei Paguridi e delle Attinie, in Rend. R. Accad. Lincei, Classe sc. fis. matem. e nat., s. 5, XIX (1910).

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