Ottóne di Frisinga

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Cronista e storico medievale (n. 1114 circa - m. abbazia di Morimond, Alta Marna, 1158), figlio di Leopoldo III d'Austria e di Agnese, figlia dell'imperatore Enrico IV. Studiò all'univ. di Parigi, ed entrò poi nel monastero cisterciense di Morimond, di cui divenne abate; nel 1138 divenne vescovo di Frisinga; partecipò alla crociata con l'imperatore Corrado III (1147-49) e accompagnò poi Federico Barbarossa, di cui era lo zio, nella sua prima discesa in Italia. Scrisse (1143-46) un Chronicon o Liber de duabus civitatibus, in otto libri, che va dagli inizî del mondo fino al 1146, ispirato alla concezione agostiniana della storia, improntata a sostanziale pessimismo e sviluppata in una visione dell'umanità come successivo degenerare attraverso i secoli dall'infanzia della creazione alla vecchiezza dell'ultima età, la sesta. Tuttavia concreti interessi politici e intellettuali, oltre quelli escatologici, si fanno valere nell'opera. Con l'elezione del Barbarossa, la sua visione pessimistica pare aprirsi a speranza di un mutato disegno divino, onde gli interessi storico-politici prevalgono nettamente sulle preoccupazioni etico-religiose nell'altra opera di O., particolarmente importante per la storia d'Italia, i Gesta Friderici I imperatoris, in cui, sulla scorta di un'attenta notazione dei fatti, sono esaltate l'ascesa della casa di Svevia e le imprese di Federico I, tra il 1156 e il 1158 (la narrazione fu continuata fino al 1160 da Rahevino).

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