OTTOECO

Enciclopedia Italiana (1935)

OTTOECO

Silvio Giuseppe Mercati

È un libro liturgico della chiesa greca, che contiene otto uffici domenicali disposti secondo la scala degli otto toni. La tradizione ne fa autore S. Giovanni Damasceno circa il 735; ma questi n'è piuttosto riformatore che inventore.

Già al tempo di Severo Antiocheno (512-519), che compose un innario, denominato ottoeco, benché seguisse il corso dell'anno liturgico, la chiesa greca doveva possedere il libro degli otto toni. L'ottoeco attuale, oltre a composizioni del Damasceno, contiene aggiunte degli Studiti circa l'800 ('Αναβαϑμοί o graduali), di Metrofane di Smirne nel sec. IX (inni triadici), e, come appendice, i troparî matutini di Leone VI il Sapiente e gli ἐξαποστειλάσια di suo figlio Costantino Porfirogenito.

Si dice Grande Ottoeco o Paracletica (Παρακλητική "libro supplicatorio"), il libro che contiene oltre gli uffici domenicali del piccolo ottoeco, l'ufficio degli otto toni per ciascun giorno della settimana. Questa raccolta, organizzata definitivamente da S. Giuseppe l'Innografo, contiene 96 canoni, di cui 48 di sua fattura, 32 di Teofane e 16 di diversi.

Bibl.: S. Salaville, Liturgies orientales, Parigi 1932, pp. 186-188; Jeannin-Puyade, L'Octoëchos Syrien, in Oriens Christianus, n. s., III (1913), pp. 82-104 e 277-98.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata