Pistorius, Oscar

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Atleta sudafricano (n. Johannesburg 1986). Nato con una grave malformazione, ancora bambino ha subìto l’amputazione degli arti inferiori; questo però non gli ha impedito di praticare sport quali il rugby e la pallanuoto, prima di orientarsi verso l’atletica leggera. P. corre con l’ausilio di speciali protesi in fibra di carbonio e si è messo in luce nel 2004, quando ha trionfato alle Paralimpiadi di Atene nei 200 metri piani. Quattro anni più tardi è stato abilitato dal tribunale sportivo a gareggiare con i normodotati; non ha però raggiunto i tempi necessari per partecipare alle Olimpiadi. P. non si è dato per vinto e dopo aver ottenuto tre ori (100, 200 e 400 metri piani) ai Giochi Paralimpici di Pechino (2008), nel 2011 si è qualificato per la partecipazione ai Mondiali di Daegu (2011) e ai Giochi Olimpici di Londra (2012). Già medaglia d’argento a Daegu (staffetta 4x400 metri con la Nazionale sudafricana), Primo atleta paralimpico a partecipare a un’Olimpiade, alle Paralimpiadi di Londra (2012) ha vinto la medaglia d'oro nei 400 metri piani; la sua carriera sportiva è terminata nel 2013 a seguito del femminicidio compiuto dall'atleta, per il quale è stato condannato nel 2017 a 13 anni e 6 mesi di detenzione. Sulla sua complessa vicenda sportiva e biografica J. Carlin ha pubblicato il testo Chase your shadow. The trials of Oscar Pistorius (2014; trad. it. Io sono l'ombra, 2015).

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