Kokoschka, Oscar

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Pittore austriaco (Pöchlarn sul Danubio 1886 - Montreux 1980). Tra i principali esponenti dell'espressionismo, la sua opera è vastissima: i suoi ritratti, nell'esasperazione del segno e del colore, sorprendono i più interni caratteri psicologici (Thomas G. Masaryk, 1935-36, Pittsburgh, Carnegie Institute); nei paesaggi la violenza del colore rende altamente drammatici grandi composizioni che tendono a esprimere tutta la sofferenza e l'angoscia dell'umanità moderna, mentre nelle nature morte gli oggetti assumono una vita intensa e quasi spasmodica (Flutti in Amburgo, 1962, Amburgo, Kunsthalle). Nelle grandi composizioni allegoriche, come nel trittico delle Termopili per l'università di Amburgo (1954), K. guarda a Rubens e a F. A. Maulbertsch, dimostrando un gusto innato per il racconto, il mito, la caratterizzazione, che si manifesta anche nelle numerose litografie e illustrazioni.

Vita e opere

Studiò a Vienna nella Kunstgewerberschule, dove frequentò i corsi di C. O. Czeschka e B. Löffler, lavorando nel frattempo con le Wiener Werkstätte alla produzione di cartoline illustrate, ventagli dipinti, manifesti. Affermatosi rapidamente grazie anche all'amicizia di A. Loos, che gli aveva procurato numerose commissioni (Ritratto di Lotte Franzos, 1908, Washington, Phillips coll.; Ritratto di A. Loos, 1909, Berlino, Nationalgalerie), e di H. Walden, che lo aveva introdotto nell'ambiente berlinese di Der Sturm, nel 1911 conobbe Alma Mahler, a cui fu legato da un rapporto intenso e inquietante e con la quale, nel 1913, visitò l'Italia (Tre croci, paesaggio delle Dolomiti, 1913, Amburgo, coll. Horstmann). Ferito in guerra, rimase convalescente a Dresda, dove poi soggiornò fino al 1924, studiando con passione le opere di Rembrandt e insegnando all'accademia. Dal 1924 al 1930 circa viaggiò in Europa, in Asia, nell'Africa del Nord, dipingendo intense visioni di città e di paesaggi (Lione, 1927, Washington, coll. Phillips). Dal 1934 al 1938 visse a Praga; dal 1938 al 1953 a Londra, ottenendo nel 1947 la cittadinanza inglese.  Direttore della Internationale Sommerakademie für bildende Kunst di Salisburgo (1953-62), si dedicò anche alla scenografia (Die Zauberflöte, Festival di Salisburgo 1955); nel 1974 realizzò il mosaico Ecce homines per la chiesa di St. Nikolai di Amburgo. Accanto all'attività pittorica K. mantenne sempre vivo, a partire dai versi di Die träumenden Knaben (1908), il suo interesse per la letteratura, scrivendo poesie, drammi, romanzi (Schriften, 1907-55, raccolti da H. M. Wingler, 1956; Spur in Treibsand, 1956; Mein Leben, 1971).

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