ORIZZONTE

Enciclopedia Italiana (1935)

ORIZZONTE


. Si dice orizzonte (fisico) di un luogo, da cui l'occhio possa spaziare in tutte le direzioni - o quanto meno in un largo settore -, la linea di confine della regione terrestre visibile; e talvolta si designa col medesimo nome anche questa stessa regione. Per definire l'orizzonte astronomico conviene anzitutto ricordare che in ogni luogo L della Terra risulta determinata la verticale, come linea d'azione della risultante della forza di gravità e di quella centrifuga, e si chiama piano orizzontale di L, quello che passa per questo punto ed è perpendicolare alla verticale locale. Orizzonte (razionale) di L è il circolo massimo, secondo cui codesto piano orizzontale sega la sfera celeste (sfera fittizia di centro L e raggio grandissimo), e che, se si prescinde dalle irregolarità della superficie fisica della Terra, separa sulla sfera celeste l'emisfero visibile rispetto ad L da quello invisibile. Si dice invece orizzonte geocentrico di L il circolo massimo, in cui la sfera celeste (pensata questa volta concentrica alla Terra) è segata da quel suo piano diametrale, che è parallelo al piano orizzontale di L. Il piano dell'orizzonte razionale di un luogo è uno dei piani fondamentali del primo sistema di coordinate astronomiche o sistema altazimutale (v. astronomia: Astronomia sferica).

Per un osservatore O, collocato a una certa altezza sulla costa del mare o su un galleggiante, si chiama orizzonte marino la linea di confine della superficie di mare visibile; e si dice raggio dell'orizzonte la distanza di questo orizzonte marino da O. Il piano dell'orizzonte dell'osservatore è un po' più alto del corrispondente orizzonte marino, il quale si abbassa tanto più, quanto più l'osservatore s'innalza sulla superficie del mare. Se, in prima approssimazione, si considera la superficie del mare come sferica e si prescinde dagli effetti della rifrazione atmosferica, l'orizzonte marino (v. fig.) di un osservatore O, collocato all'altezza h = SO sul livello del mare, è il circolo di contatto della superficie del mare col cono circoscritto di vertice O; e il raggio di orizzonte è la distanza di O dal punto di contatto T di una generica generatrice di codesto cono. Perciò, indicato con a il raggio terrestre (medio) e con r0 il raggio di orizzonte di O (a prescindere dalla rifrazione), si ha (a + h)2 = a2 + r02 e quindi

ossia per approssimazione, quando h/2a, come accade di solito, sia trascurabile di fronte a 1,

L'angolo UOT, che il raggio di orizzonte OT forma col piano orizzontale di O, si chiama depressione dell'orizzonte e, sempre a prescindere dalla rifrazione, è dato da

Se poi si tiene conto del coefficiente di rifrazione orizzontale k, si trova per il raggio di orizzonte, corretto di rifrazione, il valore (maggiore di r0)

onde, posto a = 6370 e, come risulta in media dalle determinazioni sperimentali, k = 0,13, si ottiene, in chilometri,

Così il valore δ, corretto di rifrazione, della depressione dell'orizzonte, è dato da

Orizzonti artificiali si chiamano certi particolari apparecchi (v. astronomia: Astronomia nautica), che servono alle determinazioni di altezza delle stelle e che, nei tipi più semplici, sono essenzialmente costituiti da una superficie orizzontale riflettente, quale può essere fornita da uno strato di mercurio in una bacinella. L'angolo fra le due direzioni, che vanno alla stella e alla sua immagine riflessa, dà il doppio dell'altezza. Nell'orizzonte artificiale di G. Fleurieais (1886) si utilizza come superficie riflettente quella fornita da un giroscopio in rapida rotazione.