ORDINI RELIGIOSI

Enciclopedia Italiana (1935)

ORDINI RELIGIOSI

Agostino TESTO

. Nella Chiesa cattolica esistono società di vita comune, approvate dalla suprema autorità ecclesiastica, i cui membri tendono alla perfezione evangelica emettendo i tre voti pubblici, perpetui e solenni, di povertà, castità e obbedienza, secondo le regole proprie di ognuna. Non è necessario che tutti i membri emettano voti solenni, bastando che ciò faccia una parte di essi, per es., i sacerdoti. Si differenziano perciò dalle Congregazioni, dove si fanno soltanto voti semplici. Anticamente tutte le società religiose di vita comune erano ordini, perché tutti i voti religiosi erano solenni, e la Chiesa non ne riconosceva altri. Fu S. Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, che per primo introdusse i voti semplici, riconosciuti come religiosi da Paolo III e da altri papi. Da allora comincia una nuova epoca per gl'istituti religiosi nella Chiesa, poiché l'approvazione di nuovi ordini andò sempre più restringendosi, dando luogo al moltiplicarsi delle congregazioni di voti semplici; e difatti negli ultimi 150 anni non si ebbero che tre approvazioni di ordini.

La primitiva concezione della vita religiosa tendeva alla santificazione individuale per mezzo della pratica dei consigli evangelici nel ritiro, nella preghiera e nella penitenza, e perciò i primi religiosi erano monaci (v. monachismo). Venuta la libertà alla Chiesa, si ebbero i primi cenobî, o monasteri comuni, e le prime regole, quella di S. Pacomio nella Tebaide, di S. Basilio nell'Asia Minore e più tardi, in Occidente, quella tanto celebre di S. Benedetto (v. benedettini). I monaci, nella quasi totalità, non ricevevano i sacri ordini, attendendo alla preghiera e al lavoro manuale in monasteri eretti in luoghi lontani dalle città e dalle popolazioni. Sul tardo Medioevo, accanto agli ordini monastici, ne sorgono dei nuovi, che stabiliscono le loro case in mezzo alle città e ai popoli, e, pur conservando l'uso del coro e taluni rigori di penitenza, attendono alla predicazione, all'insegnamento, alla conversione degl'infedeli, all'estirpazione delle eresie, alla cura degl'infermi; alcuni di essi ai tre voti essenziali e comuni ne aggiungono qualche altro speciale, p. es. di difendere la religione con le armi contro gli infedeli (ordini militari), o della redenzione degli schiavi (Trinitarî e Mercedarî). Assai spesso, unitamente all'ordine maschile e sotto la sua direzione sorgono i monasteri e gli ordini femminili (il cosiddetto Secondo Ordine); così con S. Benedetto troviamo la sorella S. Scolastica; con S. Franceseo d'Assisi, S. Chiara; con l'ordine dei Serviti, S. Giuliana Falconieri, ecc. Con il mutare delle condizioni, e talvolta anche per rilassatezza dal primo fervore, varî ordini andarono soggetti a riforme, introdotte o dall'autorità ecclesiastica, oppure da qualche membro insigne. Il concilio di Trento si occupò di essi nella sessione 25ª, e stabilì certe norme obbligatorie per tutti.

Attualmente gli ordini religiosi si dividono in 4 grandi categorie: Canonici regolari, Monaci, Ordini mendicanti, Chierici regolari. I Canonici regolari (v. agostiniani) hanno origine dai chierici che vivevano in comune con il vescovo e attendevano al coro e al servizio della chiesa cattedrale, in occasione delle sacre funzioni. Esistono oggi 6 ordini di canonici regolari, cioè i Can. reg. lateranensi, suddivisi in 2 rami indipendenti; la Congregazione ospitaliera del Gran S. Bernardo; la Congregazione svizzera di S. Maurizio d'Agaune; i Premonstratensi; i Crocigeri; i Crocigeri della Stella rossa. I monaci contano 10 ordini, cioè i Benedettini; i Camaldolesi, con 3 congregazioni; i Vallombrosani; i Silvestrini; gli Olivetani; i Benedettini Armeni o Mechitaristi, con 2 congregazioni; i Cisterciensi, con 4 congregazioni; i Certosini; gli Antoniani, con 4 congregazioni; i Basiliani, con 5 congregazioni. Gli ordini mendicanti attendono alla vita apostolica, più dei monaci, e sono caratterizzati da un abito assai diverso da quello del clero secolare; sono: i Domenicani (v.); i Francescani (v. frati minori); gli Agostiniani (v.); i Trinitarî; i Mercedarî; i Serviti; i Minimi; i Fatebenefratelli; l'Ordine della penitenza di Gesù Nazareno; l'Ordine Teutonico riformato e approvato nel 1929. I Chierici regolari, con abito poco differente da quello del clero secolare, sorti nel secolo XVI per la riforma e l'aiuto del medesimo, senza officio corale onde attendere maggiormente alla cura delle anime e all'insegnamento, sono attualmente in numero di 8, cioè i Teatini; i Barnabiti; i Gesuiti; i Somaschi; i Ministri degli infermi o Camilliani; i Chierici regolari minori o Caracciolini; i Chierici regolari della Madre di Dio; gli Scolopî.

Ai predetti ordini i papi concessero molti privilegi, tra cui principale è quello dell'esenzione, in molte cose, dalla giurisdizione dei vescovi, confermato dal nuovo codice del diritto canonico.