OPALE

Enciclopedia Italiana (1935)

OPALE (dal gr. ὀπάλλιος, lat. opălus)

Piero Aloisi

Minerale chimicamente formato da anidride silicica più acqua; il rapporto fra i due è variabilissimo, onde la formula viene scritta SiO2 + nH2O; la quantità di acqua varia, in generale, fra il 3% e il 15% circa. L'opale, silice colloidale più o meno disseccata, è amorfa; si trova di solito, come incrostazione mammellonare, reniforme, stalattitica e così via. Il peso specifico, in conseguenza della quantità variabile di acqua, oscilla tra 1,9 e 2,3; la durezza tra 5,5-6,5. Trasparente o translucida, o anche opaca; indice di rifrazione basso, fra 1,2 e 1,4; birifrazione anomala non rara. Frequente, specie nella varietà opale nobile, uno speciale gioco di luce, detto opalescenza, dato da un riflesso unicolore, quasi lattiginoso, spesso unito a un'iridescenza variabile con l'angolo sotto il quale la pietra è guardata.

L'opalescenza è causata da fenomeni di riflessione, comuni ai mezzi dispersi, dovuti alle minutissime particelle contenute nel mezzo, riflessione che si manifesta per le luci di piccola lunghezza d'onda (azzurre), mentre quelle di lunghezza d'onda maggiore (rosse e gialle) sono lasciate passare. L'iridescenza dell'opale (i Tedeschi distinguono i due fenomeni con i nomi di Opaleszieren, il primo, e di Opalisiren, il secondo) era attribuita, fino a poco tempo fa, a sottili fessure, originatesi durante il disseccamento del gelo siliceo, e riempite d'aria o, più probabilmente, da sostanza opalina deposta successivamente, e con indice di rifrazionc diverso da quello della massa principale: si trattava, in complesso, di colori d'interferenza di lamine sottili. Studî recenti del Baier tendono invece a dimostrare che il fenomeno è interamente diverso, e che si tratta di riflessioni, e relative interferenze, prodotte da serie di piani, nelle quali la distanza fra i singoli piani è dell'ordine di grandezza della lunghezza d'onda della luce. Queste serie di piani sarebbero un residuo di tracce di sfaldamento e di piani di geminazione della calcite, della quale l'opale stessa sarebbe pseudomorfica. A seconda del modo col quale il giuoco di luce si manifesta, si distinguono, con nomi diversi: l'opale dorata, con riflesso aureo comune a tutta la pietra; il girasole, quasi trasparente, con riflesso ondeggiante azzurro; l'opale a fiamme, con iridescenza a striscie; l'opale arlecchino, con macchiette varicolori, stipate l'una accanto all'altra.

Nelle varietà più pure, il colore manca interamente, altrimenti è biancastro, azzurrognolo, giallo, aranciato, rosso, bruno, nero, di rado verde. L'opale è sempre minerale secondario, depositato da acque silicifere; di solito si trova in relazione con rocce eruttive; fanno eccezione i giacimenti australiani, per il massimo numero almeno, nei quali l'opale si trova entro arenarie feldspatiche. Due varietà di opale hanno importanza pratica, perché sono usate come gemme, l'opale nobile e l'opale di fuoco.

Opale nobile. - Con questo nome s'indicano, di solito, le varietà che mostrano molto nettamente il caratteristico giuoco di luce (opalescenza e iridescenza). Il colore proprio è per lo più biancastro, con debole trasparenza; si hanno però anche opali nobili con tinta propria netta, specie nei toni del giallo e del rosso; molto pregiate sono le opali nere. Il giacimento più noto, e dal quale probabilmente provenivano anche le opali usate nell'antichità, è quello di Červenica nella Slovacchia, ove il minerale, commisto ad opale comune, si trova nelle fessure e nelle cavità di una breccia andesitica. Questo giacimento attualmente non è sfruttato. Analoghi a quelli cecoslovacchi sono i giacimenti dell'America Centrale, nell'Honduras, presso Cabo Gracias á Dios, e del Messico, presso San Juan del Río. Molto più importanti sono i giacimenti australiani, della Nuova Galles (Lightning Ridge e White Cliffs) e del Queensland; dal giacimento di Lightning Ridge provengono le opali nere.

Opale di fuoco. - Ha colore aranciato o anche giallo-bruniccio, e giuoco di luce meno netto dell'opale nobile, per lo più con riflesso verde e rosso; a differenza dell'opale nobile, è spesso assai trasparente, e anche limpida addirittura. Proviene principalmente da Villa Seca, presso Zimapan, nel Messico.

Altre varietà di opale. - Sono: l'opale comune, bianca o variamente colorata, translucida od opaca; la ialite, limpidissima, in minute concrezioni a gocciola; la fiorite, analoga alla ialite, ma biancastra, madreperlacea (Santa Fiora, nel Monte Amiata); la geyserite, in concrezioni in vicinanza di sorgenti calde; la semiopale; l'idrofane, opaca, ma che diviene quasi trasparente, e talora opalescente, dopo immersione nell'acqua; il casciolongo, ecc.

Di origine organica, prodotta dall'accumularsi di innumerevoli resti di diatomee, è la farina fossile, la quale si rinviene in alcuni luoghi dell'Amiata; nel tripoli, che abbonda in Sicilia, sotto la formazione solfifera, si trovano anche, e talora in prevalenza, scheletri di radiolarî. Queste varietà farinose di opale servono come isolanti termici, nella fabbricazione della dinamite, come polveri da pulire i metalli, ecc.

Assai spesso l'opale è pseudomorfica di piante (opale xiloide); legni silicizzati provengono dall'Egitto, dall'Arizona, ecc.