Olivetti

Enciclopedia on line

Società fondata a Ivrea nel 1908, con il nome di Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. da Camillo (Ivrea 1868 - Biella 1943), che nel 1896 aveva già impiantato un’azienda per la costruzione di strumenti elettrici di misura. Nel 1911 iniziò la fabbricazione di macchine da scrivere (celebri la M20 e la prima portatile, la MP1) e l’azienda si affermò rapidamente a livello internazionale nel settore dei prodotti per ufficio. Negli anni 1930-40 la produzione si estese a telescriventi, calcolatrici, mobili e attrezzature per ufficio.

Nel 1938 Camillo lasciò la presidenza della ditta al figlio Adriano (Ivrea 1901 - Aigle, Svizzera, 1960), il quale si adoperò per una radicale trasformazione della struttura organizzativa della società, portandola ad affermarsi come una delle maggiori aziende a livello mondiale nel settore della tecnologia meccanica. Portatore di un’immagine ideale di fabbrica, fatta di collaborazione e di armonia tra dirigenti e operai, realizzò molteplici iniziative di carattere sociale, assistenziale, culturale e ricreativo in relazione con gli insediamenti industriali della società, per le quali si valse dell’opera di architetti, urbanisti, designer impegnati nel movimento moderno (quali L. Cosenza, B. Munari, M. Nizzoli, L. Quaroni, M. Ridolfi, E.N. Rogers e altri). Cultore di urbanistica, fu direttore del piano regolatore della Valle d’Aosta (1937) e presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica. In politica diede vita (1948) al Movimento di Comunità, per il quale fu eletto deputato nel 1958. Svolse anche un’appassionata e proficua attività in campo culturale con le Edizioni di Comunità. Fra le sue opere: L’ordine politico delle comunità dello stato (1947); Società, stato, comunità (1952).

A partire dagli anni 1960 la produzione passò dalla tecnologia meccanica a quella elettronica (1959, Elea 9003, primo calcolatore elettronico interamente prodotto in Italia) e, successivamente, all’informatica. Nel 1965 l’azienda presentò un calcolatore da tavolo (Programma 101), avviando così la produzione italiana di personal computer. Nella seconda metà degli anni 1970 l’O. attraversò una grave crisi finanziaria superata con l’ingresso nella società di C. De Benedetti (1978) come principale azionista e amministratore delegato. Nello stesso anno produsse la prima macchina da scrivere elettronica, incrementando la sua attività in settori innovativi quali l’informatica e l’automazione dell’ufficio e le macchine a controllo numerico. I primi anni 1980 furono caratterizzati da un notevole sviluppo e, in particolare, fu fondamentale, per l’affermazione della società nel campo delle telecomunicazioni e della telematica, l’accordo raggiunto nel 1983 con la statunitense ATT, entrata nella O. come socio di minoranza. Nel 1994 costituì con la Bell Atlantic e altri la Omnitel, divenuta il secondo gestore di telefonia mobile in Italia. Durante la seconda metà degli anni 1990, grazie un’alleanza strategica con il gruppo tedesco Mannesmann, rafforzò la sua presenza nel settore delle telecomunicazioni attraverso le partecipate Omnitel e Infostrada, mentre cedeva le attività della società relative ai personal computer alla Piedmont International. Nel 1999 vendette a Mannesmann le sue partecipazioni in Infostrada e Omnitel e attraverso la controllata Tecnost lanciò un’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) sulla Telecom Italia, con la quale nel 2003 si è fusa.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

CATEGORIE
TAG

Offerta pubblica di acquisto

Movimento moderno

Personal computer

Telecom italia

Bell atlantic