OLIVA

Enciclopedia Italiana (1935)

OLIVA

Carlo Morandi

. Monastero cisterciense presso Danzíca, nel quale fu conclusa il 3 maggio 1660 la pace che pose fine alla guerra della Svezia con la Polonia, il Brandeburgo e l'Impero.

Le trattative furono rese possibili dalla mediazione della Francia e facilitate dalla morte di Carlo X (v.). Infatti nell'ultimo anno di guerra la grande coalizione formatasi contro la Svezia (Olanda, Danimarca, Impero, Polonia, Russia) aveva ottenuto notevoli successi militari. Ma l'intervento del cardinal Mazzarino, la cui politica era rivolta a impedire un eccessivo indebolimento della potenza svedese, sua preziosa alleata, bastò a rendere la pace di Oliva più vantaggiosa al vinto che ai vincitori. Il trattato stabilì la rinuncia del re di Polonia, Giovanni Casimiro, al trono di Svezia e la restituzione della Pomerania svedese occupata dal Grande Elettore. Però la Svezia, al pari della Polonia, riconobbe definitivamente il ducato di Prussia come stato sovrano. Inoltre ricuperò l'Estonia, perduta durante la guerra, acquistò parte della Livonia, ma dovette rinunziare a ogni pretesa sulla Curlandia. Poco dopo (6 giugno) la pace di Copenaghen regolava i rapporti tra Svezia e Danimarca, e l'anno seguente con la pace di Kardis (21 giugno 1661) la Svezia si riconciliava con la Russia. In virtù di questi patti, dovuti in gran parte all'appoggio francese, la Svezia conservava ancora per qualche tempo la sua posizione preminente nell'Europa settentrionale, ma già erano visibili i segni dell'iniziata decadenza.

Bibl.: Acta pacis Olivensis inedita... recensuit, illustravit, observationes adiecit J. Gottlob Boehmius, voll. 2, Breslavia 1763-66; F. H. Schultz, Geschichte des Friedens von Oliva, Labiau 1860; T. Haumant, La guerre du Nord et la paix d'Oliva: 1655-1660, Parigi 1893.