OLINTO

Enciclopedia Italiana (1935)

OLINTO ("Ολυνϑος, Olynthus)

Arnaldo MOMIGLIANO

Città della Penisola Calcidica presso il Golfo di Torone fra le penisole Pallene e Sitone. Il suo territorio era già abitato in epoca neolitica. In età storica fu dapprima popolata da Bottiei, una gente greco-tracia. Nel 480-79 a. C. i Persiani che, invadendo la Grecia, avevano occupato la regione e diffidavano degli abitanti di Olinto, li scacciarono e concessero che la città fosse ripopolata da Greci Calcidesi di Torone, a loro fedeli come tutti i Calcidesi circostanti. Da allora la città sarà calcidese e agirà in stretta connessione con le altre colonie calcidesi della penisola. Con queste dovette aderire alla lega delio-attica: gli elenchi dei tributi dei confederati a noi pervenuti dimostrano che Olinto vi apparteneva già nel 454 a. C. Ancora poco sviluppata, ebbe importanza secondaria nella lega e pagò un tributo esiguo, aggirantesi intorno ai due talenti annui. Ma gl'interessi di Olinto, come delle altre città calcidesi, erano contrarî a quelli ateniesi, perché anch'essi rivolti allo sfruttamento agricolo e commerciale delle zone costiere della Tracia. Perciò Olinto e le altre città aderirono all'invito di ribellarsi contro Atene fatto nel 432 dal re Perdicca di Macedonia, ugualmente in conflitto d'interessi con Atene. A un'iniziativa di Perdicca Olinto dovette il suo maggiore sviluppo, perché per consiglio del re gli abitanti di alcune città calcidesi della costa abbandonarono le loro sedi e si trasferirono a Olinto. La riunione di questi abitanti rinserrò anche maggiormente i legami tra le varie città calcidesi e permise che si formasse una lega calcidica che ebbe appunto centro in Olinto. Per questo atto la storia di Olinto venne press'a poco a identificarsi con la storia della lega calcidica. Qando la rivolta organizzata da Perdicca si allargò per varî e complicati motivi nella guerra del Peloponneso, Olinto fu a fianco di Sparta e sostenne specialmente l'azione di Brasida (v.) per strappare ad Atene Amfipoli, il centro della sua espansione in Tracia. La pace di Nicia del 421 stipulata tra Atene e Sparta sancì che la lega calcidica si dissolvesse e ciascuna città ritornasse nella lega delio-attica. Ma le città calcidesi, con Olinto alla testa, resistettero, e Atene dovette rassegnarsi a lasciare Olinto autonoma. Dalla fine della guerra del Peloponneso data la maggiore prosperità economica di Olinto, perché Atene non poteva più farle concorrenza sulle coste della Tracia. Ma questo incremento finì col portare Olinto e la lega calcidica in urto con Sparta. Dopo dure lotte nel 379 Olinto era costretta a fare alleanza con Sparta e prestarle aiuto militare. Si liberava poco dopo (375) dall'egemonia spartana sottomettendosi a quella ateniese, risorta con la costituzione della seconda lega delio-attica. Ma il conflitto degl'interessi con Atene, che allora appunto cercava di rioccupare Amfipoli, era troppo forte perché quest'amicizia durasse: Olinto si orienterà, con tutta la lega calcidica, verso la Macedonia e nel periodo più torbido delle vicende interne di questo stato (368 circa) v'interverrà anche per sostenere un proprio candidato al trono, il pretendente Pausania. Il fallimento di questo tentativo non distrusse tuttavia l'accordo con la Macedonia, perché troppo radicato nella comune ostilità alle ingerenze ateniesi. E così nei primi anni del regno di Filippo Olinto fu la più fedele alleata nella lotta contro Atene ed ebbe in dono dal Macedone il territorio di Potidea strappato ad Atene (356). Ma l'amicizia con la Macedonia, appunto perché fondata solo sulla rivalità con Atene, finì appena Filippo si ritenne forte abbastanza da poter tenere testa senza aiuti ad Atene. E quando poi Filippo passò dalla politica di difesa alla politica di espansione e vide nella Calcidica il primo territorio greco da annettere, la sorte fu segnata per Olinto come per le altre città calcidiche. La differenza fu soltanto questa: che quasi tutte le altre città pensarono di doversi sottomettere; Olinto, fidando nella sua forza e nell'aiuto di Atene a cui si era riavvicinata, cercò di resistere. Ma nonostante i rinforzi di Atene, a far mandare i quali aveva potentemente cooperato Demostene con le sue tre orazioni Olintiche, Olinto fu occupata e distrutta; i suoi abitanti furono resi schiavi e dispersi. La maggior parte della Penisola Calcidica fu incorporata nello stato macedonico (348 a. C.).

Bibl.: Per la preistoria v. M. D. Robinson, Excavations at Olynthus, I, Baltimora 1929. Per la storia, oltre le opere generali sulla Grecia, A. B. West, The history of the Chalcidic League, Madison Wisc. 1919; M. Gude, A history of Olynthus, Baltimora 1933. Cfr. anche calcidica; filippo ii, XV, p. 310.

Le monete di Olinto in B. V. Head, Historia Numorum, 2a ed., Oxford 1911, e D. Robinson, Excavations at Olynthus, III e IV, Baltimora 1931 e 1933.

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