OCEANOGRAFIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

OCEANOGRAFIA (XXV, p. 157)

Giuseppe Morandini

Le indagini oceanografiche hanno registrato notevoli progressi nell'ultimo quindicennio sia dal punto di vista metodologico, sia da quello dell'approfondimento delle conoscenze degli oceani e dei mari della terra. Per queste nuove conoscenze si vedano, in questa Appendice, la voce oceano e quelle relative ai singoli oceani.

Gli studî più recenti, culminati nell'opera riassuntiva di H.U. Sverdrup, M. W. Johnson e R. H. Fleming della Scripps Institution of Oceanography della università di California, impostano i problemi oceanografici sotto una luce nuova in quanto estendono lo studio delle condizioni fisico-chimiche e biologiche a tutte le acque della idrosfera (fatta eccezione, almeno in parte, per i corsi d'acqua per i quali la scienza moderna ha elaborato metodi specifici), ciò che ha portato all'accostamento, per una notevole identità di condizioni, tra la oceanografia (studio degli oceani e dei mari) e la limnologia (studio dei laghi e di tutte le forme affini); espressione di questo indirizzo è la pubblicazione di riviste italiane (Archivio di Oceanografia e Limmology, che dal 1943 sostituisce le Memorie del Comitato talassografico italiano, costituito nel 1910) e giapponesi, all'avanguardia di questo movimento moderno.

Nel campo fisico-chimico e biologico i progressi realizzati sono assai notevoli. Anzitutto per i perfezionamenti sempre maggiori e l'applicazione degli scandagli acustici, che consentono l'esecuzione di un grandissimo numero di misure entro un tempo minimo con il rilevamento addirittura di sezioni sulla cui precisione influisce solo la natura del fondo. Non altrettanto notevoli i progressi effettuati nel campo della raccolta e dello studio dei sedimenti. Nel campo della fisico-chimica e della dinamica delle acque marine notevolissimi gli studî dello Sverdrup, già ricordato, e della sua scuola, di A. Defant e collaboratori, studî resi possibili oltre che dal perfezionamento dei metodi, anche da una organizzazione moderna delle indagini oceanografiche.

Anche nel campo biologico il progresso è stato rapido soprattutto per lo spostamento del principale scopo di queste indagini dal campo puramente sistematico qualitativo a quello quantitativo. I problemi che oggi interessano la biologia marina sono essenzialmente riferibili: 1) al perfezionamento dei metodi di raccolta e di conservazione degli esseri catturati, nonché alla organizzazione di acquarî che consentano lo studio di materiale in vivo; 2) allo studio della biochimica degli organismi marini; 3) all'esame e riconoscimento del fitoplancton; 4) all'indagine delle relazioni (ecologia) dell'ambiente acqueo; 5) alla determinazione, soprattutto dal punto di vista del fito- e zooplancton, della produttività marina ai fini anche pratici.

Nel campo dei mezzi e dell'organizzazione delle indagini oceanografiche la collaborazione tra fisici dell'atmosfera e delle acque, geologi, chimici e biologi si è fatta sempre più stretta, non solo su un piano nazionale, ma internazionale e ciò ha consentito l'organizzazione di crociere nell'Atlantico settentrionale e in parte anche nel Pacifico e nell'Indiano, la cui attività, se è stata interrotta dalla guerra, ha dato ottimi frutti, anche in conseguenza del nuovo orientamento sistematico delle indagini oceanografiche. Il moltiplicarsi del numero degli istituti che si dedicano agli studi di oceanografia, e la continuità delle osservazioni in corso, ormai da anni, presso di essi, sono la migliore e più sicura garanzia che in breve volger di tempo anche il mondo delle acque sarà assai meglio conosciuto. È indice di interesse per questi studî l'esistenza presso tutti i grandi stati di comitati o commissioni per il progresso e il potenziamento dell'oceanografia, quale, ad esempio, il Comitato talassografico italiano, uno dei comitati di consulenza del Consiglio nazionale delle ricerche. Né mancano organismi di carattere internazionale quali, ad esempio, il Conseil permanente pour l'exploration de la mer (Copenaghen) e la Commission internationale pour l'exploration scientiphique de la Mer mediterranée, di cui l'Italia fa parte con un'attiva delegazione alla quale sono stati affidati due compiti assai importanti: la pubblicazione di una monografia della laguna veneta (già usciti 5 volumi e alcuni atlanti) e della Bibliographia oceanographica, in pubblicazione dal 1928, unica rassegna bibliografica internazionale di questi studî, dirette ambedue da G. Brunelli.

Bibl.: T. W. Vaughan, International Aspects of Oceanography, Washington 1937; H. U. Sverdrup, M. W. Johnson, R. H. Fleming, The Oceans. Their Physics, Chemistry and general Biology, New York 1946; J. Rouch, Traité d'Océanographie physique: I, Sondages, Parigi 1943; II, L'eau de mer, ivi 1946; III, Les mouvements de la mer, ivi 1948.

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