OANGIO

Enciclopedia Italiana (1935)

OANGIO (dal gr. ᾠόν "uovo" e ἄγγος "recipiente")

Valeria BAMBACIONI

Con questo nome e anche con quello di oogonio (dal gr. ᾠόν "uovo" e) γόνος "generazione"), è chiamato il ricettacolo contenente il gamete femminile, ossia la cellula ovo od oosfera. Gli oangi si trovano nelle piante che presentano la forma più elevata di gamia, l'oogamia, e la loro struttura appare diversa nei diversi vegetali.

Nei più semplici l'oangio è unicellulare, di forma per lo più sferica, costituito d'una membrana e d'un contenuto protoplasmatico che può differenziarsi in una o più oosfere.

Già nelle Alghe e precisamente nelle Alghe rosse l'oangio, formato sempre d'una sola cellula, risulta d'una parte dilatata o ventre e d'una parte allungata o collo chiamata tricogino. Questa forma, più o meno a fiasco, si ritrova perfezionata nelle Epatiche, nei Muschi, nelle Felci. In queste piante l'oangio, spesso indicato col nome di archegonio, non è costituito più d'una sola cellula ma risulta d'una parete pluricellulare e d'una cavità contenente una serie di cellule (le cellule del canale oel collo) e l'oosfera (v. anche le figure alla voce archegonio). Al momento della fecondazione le cellule della parete si aprono mentre quelle del canale del collo si risolvono in una massa gelatinosa che, raccogliendosi all'estremità dell'oangio, serve, mediante sostanze chemiotattiche, ad attirare gli spermî.

Nelle Gimnosperme gli oangi hanno ancora forma di fiasco ma con collo brevissimo, nelle Angiosperme infine, in rapporto alla riduzione della generazione gametifera, non si osserva un oangio ben differenziato ma come tale s'indica il complesso dell'oosfera e delle sinergidi situato all'estremità micropilare del sacco embrionale.