O'DONNELL y JORRIS, Leopoldo

Enciclopedia Italiana (1935)

O'DONNELL y JORRIS, Leopoldo

Nino Cortese

Uomo politico spagnolo, nato a S. Croce di Teneriffa il 12 gennaio del 1809 da Giuseppe Enrico, morto a Biarritz il 5 novembre 1867. Durante le lotte che insanguinarono la Spagna alla morte di Ferdinando VII seguì il partito della regina Maria Cristina, e nella guerra fece rapidissima carriera: si distinse specialmente nella battaglia decisiva di Lucena, e nel 1847 fu fatto conte di Lucena. Costretto dopo ad esulare, perché nemico di Espartero, non per questo rinunziò a opporglisi, ed ebbe parte notevole nella sua caduta, che gli permise il ritorno in patria. Dal Narváez inviato a Cuba, fu poi senatore, e nel 1853 cominciò ad avere parte notevolissima nella vita politica della Spagna. Messosi alla testa della rivolta del giugno 1854, si batté a Vicalvaro e, pur di riuscire nel suo intento, accettò la collaborazione di Espartero e dei progressisti, entrò in Madrid vincitore e assunse il potere. Ma l'accordo durò poco tempo: O'D., ripreso dalla sua vecchia simpatia per il partito moderato, si pose alla testa dell'Unione liberale ed ebbe il sopravvento. Allora avrebbe voluto che si fosse ritornati alla costituzione del 1845; ma, giocato dalla regina assolutista, nell'ottobre 1856 dovette dimettersi per dare il posto al Narváez. Ritornò al potere più agguerrito due anni dopo e lo conservò sino al 1863, riuscendo a conquistare l'appoggio della sovrana e contribuendo notevolmente al progresso della Spagna: infatti per sua volontà la costruzione delle ferrovie ebbe grande sviluppo e le miniere furono sfruttate razionalmente, sì che si ebbe un periodo di benessere economico; e inoltre l'amor proprio del paese fu solleticato dal successo della guerra contro il Marocco (1859-60), impresa da lui voluta e diretta, che diede prestigio militare alla nazione che da anni non vedeva coronate dal successo le sue campagne e che fu un vero trionfo per il condottiero, specialmente per la caduta di Tetuán (6 febbraio 1860): la Spagna gli tributò grandi onoranze e gli fu dato il titolo di duca di Tetuán. Ma la questione della partecipazione della Spagna all'impresa del Messico provocò lo scioglimento dell'Unione liberale e le dimissioni del suo capo, accusato dai progressisti d'essere troppo reazionario e dai più moderati sempre rimproverato per la parte avuta nella rivolta del 1854. Moderato, in effetti, ma più temperato del Narváez, O'D. aveva tentato di unire le opposte tendenze; ma troppo discordanti esse erano perché potesse avere duraturo successo la sua politica di conciliazione, la quale non riuscì neppure quando, risalito al potere nel 1865, piegò verso i liberali (allora, infatti, la Spagna riconobbe il regno d'Italia), ché la rivolta del giugno 1866, pur da lui vinta, lo costrinse a cedere il posto al Narváez.

Bibl.: C. Navarro y Rodrigo, O' Donnell y su tiempo, Madrid 1869; A. M. Decarrete, El duque de Tetuán, in La España del siglo XIX, Madrid 1886-87, III, p. 381 segg.

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