NUOVA ZELANDA

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Nuova Zelanda

Luigi Stanzione
Paola Salvatori

Geografia umana ed economica

di Luigi Stanzione

Stato insulare dell'Oceania situato nell'Oceano Pacifico sud-occidentale. Secondo stime dell'istituto neozelandese di statistica, la popolazione si attestava nel 2005 sui 4.082.400 ab., con una densità pari a 15 ab./km2. Risultano confermate le positive dinamiche demografiche degli ultimi decenni, riconducibili prevalentemente ai saldi naturali. La struttura per età della popolazione, pur in presenza di un lento processo di invecchiamento, appare tuttora molto giovane (il 21% della popolazione è compreso nella fascia d'età da 0 a 15 anni). Tale caratteristica è ancora più accentuata per il gruppo etnico Maori, la cui consistenza al 2005 era stimata in 635.100 unità (il 16% del totale). Oltre i tre quarti della popolazione totale sono concentrati nella North Island, in cui sono ubicate le principali aree urbane, tra le quali spiccano Auckland (che ha superato 1.240.000 ab.), la capitale Wellington (con circa 370.000 ab. nell'agglomerato urbano), Hamilton (185.000 ab.), mentre Christchurch rappresenta la più grande città della South Island (poco meno di 368.000 ab.). Complessivamente il 72% della popolazione risiede in centri con più di 40.000 abitanti, mentre appare decisamente in calo la popolazione rurale. Cresce la presenza di cittadini di etnie diverse: al censimento del 2001, la popolazione straniera originaria dell'area pacifica era stata superata da quella asiatica (soprattutto cinesi, indiani e coreani).

Per ciò che concerne l'economia, la forte dinamica positiva che ha caratterizzato la N. Z. a partire dalla fine degli anni Novanta (tassi di crescita del 4% annuo) sembra attenuarsi. Il rallentamento recente dell'economia è da attribuirsi soprattutto al progressivo apprezzamento del dollaro neozelandese rispetto a quello statunitense e alla parallela congiuntura negativa che ha caratterizzato le economie dei principali partner commerciali (Australia, Stati Uniti e Giappone). Tali elementi, in un'economia tra le più aperte al mondo, hanno indebolito il fondamentale fattore di sviluppo rappresentato dal commercio con l'estero, incentrato soprattutto sulldi materie prime e di prodotti agricoli (in particolare, carne e legno). Anche il mercato interno fa registrare un minore dinamismo; tuttavia, i buoni livelli dei consumi privati, sostenuti anche da un tasso di disoccupazione molto contenuto (3,8%), e i significativi investimenti nell'edilizia residenziale hanno contribuito non poco alla sostanziale tenuta dell'economia neozelandese che, per il 2005, con un tasso di crescita del PIL intorno al 2,8%, si collocava al di sopra della media dei Paesi OECD (Organization for Economic Cooperation and Development).

Il settore primario riveste ancora un ruolo preminente e l'industria di trasformazione, tradizionalmente orientata al mercato interno, si è affacciata negli anni recenti anche nei mercati internazionali. Ma è soprattutto il turismo a rappresentare un settore in forte espansione, contribuendo in maniera significativa al consolidamento dell'intero sistema economico. A partire dal 1985 al 2000 gli arrivi sono triplicati (attestandosi intorno ai 2 milioni), mentre stime più recenti indicano nel 2004 un anno record per il comparto, con circa 2,3 milioni di arrivi. I flussi di visitatori sono attratti dall'enorme patrimonio naturalistico che annovera ben 13 parchi nazionali, di cui tre (Tongariro, Te Wahipounamu, Isole Subantartiche) sono stati dichiarati dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Si svolgono inoltre numerose manifestazioni di carattere culturale e folcloristico, come il New Zealand International Arts Festival e il Marlborough Wine and Food Festival.

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