Noto

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Comune della prov. di Siracusa (551 km2 con 23.548 ab. nel 2008, detti Netini o Notinesi). È conosciuto per produzioni agricole; industrie alimentari e metalmeccaniche.

L’antica N. in origine era un centro siculo, cui fece seguito una fase greco-ellenistica (fine 3°-inizi 2° sec. a.C.). Di una fase tardoantica e bizantina restano tracce in catacombe cristiane e in una giudaica. Importante centro sotto gli Arabi, fu quasi completamente distrutta da un terremoto nel 1693 e abbandonata; la città odierna fu ricostruita (1703) in posizione meno elevata. N. si distingue per la densità e compattezza culturale dei monumenti: duomo (restaurato dopo il crollo del 1996) e S. Domenico, barocchi; il Crocifisso; S. Chiara; S. Francesco (18° sec.). Si ricordano inoltre il convento del Salvatore (Museo Civico), il palazzo Ducezio (Comune) e il palazzo Nicolaci Villadorata (Biblioteca Comunale). Il patrimonio monumentale della città, compreso insieme a quello delle altre città della Val di Noto nella lista dei beni protetti dall’UNESCO, è oggetto di una cospicua campagna di restauri per sanare la grave situazione di deterioramento dovuta soprattutto all’incuria.

Nei pressi di N. Antica sono la necropoli preistorica di Castelluccio e un sepolcreto del 9°-7° sec. a.C., oltre ai resti della villa romana di età imperiale (4° sec.), detta ‘del Tellaro’, con importanti mosaici.

Golfo di N. Insenatura della costa ionica della Sicilia, che si apre tra Capo Murro di Porco e Capo Passero, formando un lungo arco non molto accentuato. La sua costa, prevalentemente piana, presenta qualche lieve frastagliatura. Vi sfociano il Tellaro e il Cassibile.

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