Norvegia

Dizionario di Storia (2010)

Norvegia


Stato dell’Europa nordoccidentale.

Dal Medioevo all’Età moderna

Al tempo delle grandi migrazioni, tribù germaniche entrarono in N. formando numerosi raggruppamenti politici, in cui furono incorporati gli aborigeni di razza forse finnica. Dall’8° sec. cominciò, con le spedizioni vichinghe, la grande espansione dei norvegesi all’esterno (Scozia, Inghilterra, Irlanda, Islanda ecc.); i vari gruppi politico-sociali norvegesi si unirono sotto la sovranità degli Ynglinger, la cui prima figura storica è nel 9° sec. Halvdan Svarte (il Nero). Olaf II detto il Santo, divenuto re nel 1016, conquistò tutta la N. e completò la cristianizzazione iniziata da Olaf I. Dopo un periodo di assestamento, alla morte di Sigurd Jorsalfar (1130) ripresero le lotte per il trono, non essendovi precise norme di successione. Si acquietarono verso il 1240, con il rafforzamento del potere sovrano sotto il regno di Haakon IV (m. 1263) e con la riorganizzazione amministrativa e giudiziaria di Magnus VI il Legislatore (1274). A un lungo periodo (11°-13° sec.) di sviluppo economico e culturale fece seguito la dissoluzione (14°-15° sec.) dell’unità nazionale: per i rapporti intercorrenti tra le Corone di N., Svezia e Danimarca (Magnus, nipote di Haakon V, fu dal 1319 re di Svezia e di N.; Olaf dal 1380 re di Danimarca e di N.; Erik di Pomerania dal 1389 re di Svezia, di Danimarca e di N.) fu facile ai signorotti svedesi e danesi impadronirsi dei beni e del potere in Norvegia. Nel 1397 si costituì fra Svezia, Danimarca e N. l’Unione di Kalmar, da cui la Svezia si staccò nel 1448. La N. e la Danimarca rimasero unite sotto Cristiano I di Oldemburgo (1450-81), dalla cui morte datano i primi tentativi indipendentistici norvegesi. La guerra contro la Hansa (1500-1520) e quelle contro la Svezia (1563-70; 1611-13; 1641-43; 1657-60) non diminuirono la prosperità del Paese. Nel 18° sec. la politica estera danese-norvegese fu orientata verso la Russia contro la Svezia. Ma anche tra N. e Danimarca comparvero contrasti – di tipo economico, dettati soprattutto da opposte scelte sui partner commerciali (Inghilterra per la N., Francia, America Settentrionale, Germania per la Danimarca) – che si fecero più acuti durante le guerre napoleoniche quando, dopo il bombardamento inglese di Copenaghen (1807), fu stretta l’alleanza con la Francia. J. Bernadotte, designato a succedere al trono svedese con il nome di Carlo Giovanni, ottenne con la Pace di Kiel (1814) la cessione della N., riconoscendo da parte sua lo statuto che la N. si era data a Eidsvoll nello stesso anno. Dal 1830 il Paese conobbe una rapida espansione economica, che però acuì i contrasti sociali.

L’Età contemporanea

L’unione tra Svezia e N. provocò continui contrasti, sia per la posizione preminente della Svezia sia per i successi in N. di un forte partito di sinistra, al potere dal 1884. Nel 1905 la N. dichiarò sciolta l’unione ed elesse a suo re costituzionale il principe Carlo di Danimarca che prese il nome di Haakon VII. Lo sviluppo economico industriale, accompagnato da un moderato riformismo sociale, si accentuò durante la Prima guerra mondiale, favorito dalla neutralità. Nel 1920 fu riconosciuta alla N. la sovranità sulle Isole Svalbard; nel 1928 si annetté l’isola Bouvet e l’isola di Pietro I, nell’Antartico; nel 1929 l’isola Jan Mayen, nell’Atlantico. Scoppiata la Seconda guerra mondiale, la N. fu occupata nel 1940 dalle truppe tedesche e sottoposta a un’amministrazione di occupazione, cui fu affiancato nel 1942 il governo collaborazionista di V. Quisling. Liberata nel 1945, nel 1949 la N. aderì al Patto atlantico, pur nella tradizionale politica di solidarietà nordica, confermata nel 1952 dalla creazione di un Consiglio nordico, composto dai rappresentanti di Svezia, N., Danimarca, Islanda e Finlandia. A due riprese, nel 1972 e nel 1994 un referendum popolare bocciò, invece, la proposta di adesione prima alla Comunità economica europea, poi all’Unione Europea. Sul piano interno il Paese ha conosciuto nel dopoguerra una grande stabilità economica e politica garantita dalla ricchezza derivante dallo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Mare del Nord e dai governi laburisti che l’hanno ininterrottamente guidato fino al 1997, attuando una politica sociale tra le più avanzate d’Europa. Proprio la necessità di rivedere le politiche del welfare, per fronteggiare le difficoltà economiche attraversate dal Paese, ha contribuito alla sconfitta dei laburisti e alla vittoria della coalizione di centrodestra. Guidata da K.M. Bondevik, quest’ultima è rimasta al potere (salvo una breve parentesi tra il 2000 e il 2001) fino al 2005, quando le elezioni legislative hanno dato nuovamente la maggioranza ai laburisti. Ne è seguita la formazione di un nuovo governo presieduto da J. Stoltenberg. Nel 2006 il governo ritirò il piccolo contingente che nel 2003 era stato inviato in Iraq con compiti di peace keeping, confermando però l’impegno futuro della N. nelle missioni internazionali di pace. Nel 2009 la coalizione guidata da Stoltenberg ha vinto nuovamente le elezioni, anche se con un ridotto margine di vantaggio.

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