RAMSEY, Norman Foster

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

RAMSEY, Norman Foster

Pietro Salvini

Fisico statunitense, nato a Washington D.C. il 27 agosto 1915. Nel 1940, dopo aver conseguito il Ph.D. in fisica presso la Columbia University di New York, iniziò a lavorare presso il Laboratorio delle radiazioni del Massachusetts Institute of Technology. Nel 1943 fu chiamato a collaborare presso i laboratori di Los Alamos e successivamente (1946-47) si trasferì ai laboratori di Brookhaven. Nel 1947 ha avuto inizio la sua carriera accademica all'università di Harvard in qualità di associate professor; nel 1950 è stato nominato full professor. Oltre agli incarichi accademici, R. ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi direttivi. È stato consulente del Segretario statunitense per la guerra (1942-45) e membro del Comitato statunitense per l'energia atomica (1960-72). Nel 1989 ha guidato una Commissione federale con il compito di valutare il significato della fusione fredda. È stato presidente della Società americana di fisica (1978). Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Presidential Order of Merit per il contributo dato allo sviluppo del radar durante la seconda guerra mondiale (1947), e il premio Davisson-Germer della Società americana di fisica (1974). Nel 1989 gli è stato conferito, assieme a H.G. Dehmelt e W. Paul, il premio Nobel per la Fisica.

La motivazione del premio Nobel, riconosciutogli in primo luogo per un'esistenza dedicata in larga parte e con successo allo sviluppo della scienza, fa riferimento alle ricerche di R. nel campo della spettroscopia atomica, iniziate negli anni Quaranta, e in particolare al contributo da lui dato allo sviluppo del metodo dei campi oscillanti separati, grazie al quale si possono determinare le differenze tra i livelli di energia di un atomo. Questa tecnica è stata alla base del successivo sviluppo degli orologi atomici, con i quali è oggi possibile realizzare le più sofisticate misurazioni temporali. La motivazione evidenzia anche l'importante contributo di R. alla revisione di principi fisici fondamentali quali la teoria elettrodinamica dei quanti e la teoria generale della relatività. Sulla base delle metodologie sviluppate da R. sono stati realizzati esperimenti del tutto innovativi nell'ambito degli studi sulla deriva dei continenti, impiegando onde elettromagnetiche. R. ha inoltre contribuito, insieme a D. Kleppner del MIT, allo sviluppo del maser (amplificatore di segnali elettromagnetici) all'idrogeno, caratterizzato da una frequenza di oscillazione di 1.420 GHz. Nel 1976 un gruppo di astrofisici di Harvard ha verificato i principi della relatività generale con una precisione di una parte su diecimila, confrontando le frequenze di due orologi maser, di cui uno sulla Terra e l'altro spedito nello spazio. Più recentemente, maser all'idrogeno accuratamente sincronizzati sono stati utilizzati per tenere in rotta la sonda spaziale Voyager II fino al suo incontro con Nettuno. Negli ultimi anni R. si è occupato della determinazione del momento di dipolo elettrico del neutrone.

TAG

Massachusetts institute of technology

Seconda guerra mondiale

Onde elettromagnetiche

Università di harvard

Deriva dei continenti