NICOMEDE III Evergete

Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)

NICOMEDE III Evergete (Νικομήδης Εὐεργέτης)

M. Borda

Re di Bitinia, figlio di Nicomede II.

Inizia il regno probabilmente nel 115-110 a. C. La sua biografia si può ricostruire in base ad un'iscrizione di Delfi (Dittenberger, Orient. Gr. Inscript. Selectae, i, 345) e un passo di Granio Liciniano (p. 2 ss., ed. Flem.). Mario richiese il suo aiuto contro i Cimbri, che egli rifiutò, denunciando lo sfruttamento dei suoi sudditi, ridotti in schiavitù dai capitalisti romani ed ottenendo dal senato garanzie di un trattamento a loro favore. Nel 106, alleatosi col suo vicino Mitridate IV del Ponto, invase e spartì con questi la Paflagonia. Nel 102 occupò la Cappadocia sposando la vedova di Ariarate VI, Laodice, ma venne cacciato dal fratello di questi, Mitridate VI. Tentò di ottenere l'appoggio dei Romani, che intimarono invece a lui e a Mitridate di sgombrare Cappadocia e Paflagonia. Morì nel 94 a. C.

Il ritratto di N. che appare, di profilo a destra diademato, nei suoi tetradracmi argentei, in alcuni casi con maggior ricchezza di particolari, in altri più semplificato, presenta una così puntuale somiglianza nei tratti del volto con quello del padre, Nicomede II, da poter essere facilmente scambiato con quest'ultimo. Anche stilisticamente si manifesta lo stesso linguaggio, sobrio ed efficace, che si deve con ogni probabilità ricondurre alla mano di un solo maestro.

Bibl.: F. Geyer, in Pauly-Wissowa, XVII, 1936, c. 520, s. v. Nikomedes, n. 5; S. Reinach, L'histoire par les monnaies, Parigi 1902, p. 167 s.; A. Momigliano, in Enc. It., XXIV, c. 793, s. v.; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 520.