AMANIO, Nicolò

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 2 (1960)

AMANIO, Nicolò

Anna Buiatti

Nato a Crema, forse nel 1468 o 1469, da famiglia di origine bergamasca, divenne dottore in legge e ricoprì cariche pubbliche nella città di Cremona ottenendone, nel 1520, la cittadinanza. Ebbe poi l'incarico di amministratore delle terre dei Pallavicini, e nel 1524 la carica di podestà a Milano. È in questo periodo che la sua fama di poeta raggiunge il culmine: il Bandello parla di lui nelle sue Novelle con ammirazione e lo presenta tra i frequentatori della casa Sforza Bentivoglio; le sue rime, soprattutto amorose, composte secondo i moduli del petrarchismo dominante, compaiono in numerose raccolte del '500; il suo nome è ricordato dall'Ariosto, nell'ultimo canto dell'Orlando Furioso, tra quelli dei letterati più in vista del tempo.

Non sappiamo quando morì, ma nella XLV novella della I parte delle Novelle del Bandello, che si immagina narrata da Filippo Baldo in occasione delle nozze Sforza Bentivoglio del 1528, l'A. viene presentato come già morto.

Tra le sue rime vengono particolarmente ricordati il componimento in morte del figlio Ippolito e il sonetto, citato anche dal Muratori nella Perfetta Poesia, "L'altezza degli dei, l'umano orgoglio", esaltazione della potenza di Amore; ma nella sua produzione poetica è difficile rintracciare motivi che denotino una spiccata personalità, temi o modi che si distacchino da quelli tradizionali della lirica amorosa di ispirazione petrarchesca.

La maggior parte delle rime sparse dell'A. è stata raccolta da G. Solera (Rime di N. A., Milano 1848); rime inedite, da manoscritti della Biblioteca universitaria di Bologna, ha pubblicato L. Frati, in Rime inedite del 300, Bologna 1918, p. 88; G. Brognoligo, Personaggi Bandelliani: N. A.,in Rass. critica della letter. ital., XVII (1912), pp. 26-42, dà un elenco di cinquantasette componimenti dell'A. presenti in varie raccolte a stampa.

Fonti e Bibl.: Lettere del Mutio Iustinopolitano, I, Firenze 1590,p. 44; M. Bandello, Le Novelle, a cura di G. Brognoligo, I, Bari 1910, p. 5; II, ibid. 1910, p. 163; IV, ibid. 1911, pp. 29, 80, 403; L. Ariosto, Orlando Furioso, a cura di L. Caretti, Milano-Napoli 1954, p. 1213; F. Arisi, Cremona Literata, II, Parmae 1706, p. 55-57; III, Cremonae 1712, p. 356; A. Fino, Scelta degli uomini di pregio usciti di Crema, Crema 1711, pp. 166-184; Id., Historia di Crema, Crema 1844, pp. 299, 318; II, pp. 175, 219; G. M. Crescimbeni, Istoria della volgar poesia, V, Venezia 1731,p.80; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, pp. 575-576; L. A. Muratori, Della perfetta poesia italiana, Milano 1821, II p. 292; IV, p. 122; V. Lancetti, Biografia cremonese, I, Milano 1859, p. 199-201; F. Sforza Benvenuti, Crema e il suo territorio, in Grande illustrazione del Lombardo Veneto, I, Milano 1859, p. 715; Id., Diz. biogr. cremasco, Crema 1888, pp. 5-6; G. Fatini, Per le liriche di L. Ariosto, in Giorn. stor. d. letter. ital., supplementi 22-23 (1924), pp. 207, 217, 219, 262, 266; G. Mazzatinti, Inventari dei manoscritti delle Bibl. d'Italia, IV, p. 194; XXI, pp. 10 s.; XLIII, p. 165; L, p. 15.

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