ALAMANNI, Niccolò

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ALAMANNI, Niccolò

Elena Fasano Guarini

Nacque a Firenze da Luigi e da Alessandra di Battista Serristori. Seguì il padre esule prima al servizio del cardinale Ippolito d'Este (durante l'ambasciata che Luigi compì a Napoli nel 1539-1540), poi alla corte di Francia. Qui egli fece parte del gruppo degli esuli fiorentini strettamente legati a Caterina de' Medici, e fautori, particolarmente durante il regno di Enrico II, di una spedizione francese contro la Toscana.

Uomo d'armi, l'A. partecipò, con Piero Strozzi e con altri fuorusciti fiorentini, alla difesa di Siena nel 1553. Nel 1555, quando Carlo Sforza abbandonò Enrico Il per passare al soldo degli Spagnoli, il re di Francia gli affidò il comando di due galere confiscate al transfuga. Il 6 agosto, mentre le galere si trovavano nel porto di Civitavecchia, lo Sforza ed alcuni dei suoi, fatti amichevolmente salire a bordo dall'A., si impadronirono di esse e le condussero nel porto di Napoli. Il fatto diede origine ad un'energica protesta del pontefice Paolo IV, che cercò di ottenere la restituzione delle due galere rapite nelle acque dello Stato pontificio.

L'A. svolse anche ripetutamente compiti diplomatici per conto di Caterina de' Medici. Nel 1553 fu inviato in Inghilterra a presentare doni alla regina Maria. Nell'ottobre 1556, quando Enrico II progettava la spedizione in Italia, fu inviato dalla regina a Lione, per convincere i banchieri fiorentini là residenti a fare un prestito al re. L'A. riuscì ad ottenere dai banchieri che s'impegnassero a pagare personalmente duemila fanti e quattrocento cavalli, quando il re avesse deciso di attaccare la Toscana. Un'altra missione, il cui scopo non si conosce, l'A. compì nel 1570, subito dopo la pace di Saint Germain, presso il granduca di Toscana.

Nel 1573 partecipò all'assedio della Rochelle, con il titolo di vice-ammiraglio agli ordini del duca Enrico d'Angiò, ed ebbe parte importante nell'operazione di blocco del porto per mezzo dell'affondamento di navi cariche di pietre. Nel novembre dello stesso anno, quando Enrico III fu eletto re di Polonia, l'A., che almeno già dal 1570 svolgeva le funzioni di suo maestro di palazzo, lo seguì nel suo viaggio in Polonia. A Cracovia PA. continuò a coprire la sua carica e, quando, dopo la morte di Carlo IX, Enrico III lasciò la Polonia, rimase come suo luogotenente; poi ricondusse fino a Vienna tutto il seguito reale.

I servigi resi dall'A. alla corte di Francia gli fruttarono numerose cariche e titoli onorifici ("escuyer tranchant" di Caterina de' Medici dal 1554 al 1560, maestro di palazzo del duca di Orléans intorno al 1565, maestro di palazzo del duca di Angiò, 1570-1574 circa, capitano delle guardie, maestro di palazzo reale sotto Enrico III dal 1586 circa, capitano delle guardie, cavaliere dell'Ordine di S. Michele). Caterina lo protesse, intercedendo ripetutamente presso il granduca di Toscana perché revocasse il decreto di bando e di confisca dei beni nei riguardi dell'Alamanni. Essa dovette effettivamente ottenere la revoca del bando, ma mai la restituzione dei beni confiscati, che ancora nel 1588 sollecitava. Nel 1551 inoltre Caterina, con l'aiuto anche del cardinale Ippolito d'Este, aveva cercato invano di ottenere per l'A. la mano della figlia ed erede del banchiere Tommaso Guadagni.

Non si conosce la data della sua morte, sicuramente posteriore al 1588.

Fonti e Bibl.: Négociations diplomatiques de la France avec la Toscane, a cura di A. Desjardins, III, Paris 1865, pp. 276, 868, 871, 892; Lettres de Cathérine des Médicis, a cura di H. de La Ferrière e G. Baguenault de Puchesse, I, Paris 1880, pp. 37-38, 87; II, ibid. 1885, pp. 323-324; III, ibid. 1887, pp. 79, 331-332; IX, ibid. 1905, pp. 336-337; X, ibid. 1909, pp. 338, 532, 552; H. Hauvette, Un exilé florentin à la Cour de France au XVIe siècle: Luigi Alamanni (1495-1556), sa vie et son oeuvre, Paris 1903, pp. 114-115, 135; A. SaIza, Una candidatura nuziale di Niccolò Luigi Alamanni, in Bulletin italien, VI (1906), pp. 21-24; F. F. Daugnon, Gli Italiani in Polonia, II, Crema 1907, pp. 183-184; L. Riess, Die Politik Pauls IV und seiner Nepoten, Berlin 1909, p. 33; L. Romier, Les origines politiques des guerres de religion, I, Paris 1913, p. 103; II, ibid. 1914, pp. 24, 102; P. Champion, Henri III roi de Pologne, I, Paris 1943, p. 307; II, ibid. 1951, p. 8; Dict. de biographie franç, I, col. 1106.

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