Neurolue

Dizionario di Medicina (2010)

neurolue


L’insieme delle manifestazioni neurologiche causate dalla sifilide, o lue, quando localizzata nell’SNC (pur esistendo casi con positività sierologica del liquor per gli antigeni di Treponema pallidum, ma asintomatici). Dagli ultimi due decenni del 20° sec. la n. è aumentata (dopo la drastica diminuzione avvenuta nell’era penicillinica), a causa di malattie con immunodepressione, e spec. dell’AIDS. La n. congenita è un’infezione luetica acquisita in utero che si manifesta nell’infanzia associando sintomi clinici tabetici a quelli dell’encefalopatia. Nella sifilide meningovascolare, la disseminazione dei treponemi a livello dell’SNC (lue secondaria e terziaria) provoca meningite subacuta cerebrale e spinale, con paralisi, rispettivamente, dei nervi cranici (cecità e sordità) e degli arti inferiori, per prevalente interessamento dei fasci posteriori corticospinali. In fase di lue terziaria la presenza di gomme sifilitiche (➔ necrosi) come masse in espansione può cau­sare ipertensione endocranica con cefalea, edema papillare, disorientamento. L’infezione luetica dell’encefalo (detta anche paralisi del matto) è secondaria alla meningite, e si manifesta anche 15÷20 anni dopo l’infezione primaria: rappresenta un esempio unico di meningoencefalite cronica dei lobi frontali, parietali e temporali. Oggi molto rara, tale infezione provoca demenza con delirio ipomaniacale di grandezza; il declino cognitivo è simile a quello della malattia di Alzheimer, ma è accompagnato da manifestazioni neurologiche quali convulsioni, iperreflessia, tremori, disartria. La neurotabe, descritta da Guillaume-Benjamin Duchenne nel 1858 (L’ataxie locomotrice progressive), è causata dalla demielinizzazione delle radici dorsali con una sindrome da deafferentazione, dolori violenti, atassia, iporeflessia, ipotrofia muscolare, disturbi sfinterici. A livello oculare si osserva ptosi palbebrale; la pupilla ha la caratteristica di essere fissa alla luce, piccola e a contorno irregolare, ma si stringe in convergenza (pupilla di Argyll Robertson) ed è sintomo di n. a livello del tronco encefalico attorno all’acquedotto di Silvio.