naturalismo
arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, ogni intervento personale o passionale; analogamente, l’artista mira a rappresentare la realtà oggettiva rifuggendo da ogni stilizzazione o astrazione. In questo senso n. è dunque usato impropriamente come sinonimo di realismo o di verismo, per quanto nelle arti figurative vi sia una certa graduazione fra i tre termini: il ‘realismo’ consiste nell’accentuazione di certi aspetti che appaiono più vicini alla concezione della realtà naturale, in contrasto con le norme di una certa espressione artistica, talvolta con espliciti riferimenti alle condizioni della vita sociale e quasi sempre con intento polemico; il ‘verismo’ è lo sforzo di rappresentare il reale con esattezza e imparzialità, fino all’inganno ottico; il n. implica invece un certo grado di distacco, di serenità, di idealizzazione, poiché non è in contraddizione con i caratteri stilistici generali di una data opera o di una data epoca. Così si può parlare di n. classico o del Rinascimento, di n. ellenistico, specialmente in contrasto con l’astrazione medievale, mentre si dirà ‘realista’ un quadro di G. Courbet, ‘realisti’ gli iniziatori del
In senso stretto, il n. è una corrente letteraria che nacque e fiorì in
filosofia
Tendenza a non ammettere nulla oltre e fuori della natura, posta come esistente per sé stessa, senza l’intervento di principi soprannaturali o spirituali che comunque la trascendano, e quindi a spiegare ogni fenomeno, compresi quelli dello spirito, con le sole leggi naturali.
In etica è la tendenza a concepire la vita morale come espressione di bisogni e istinti biologici e a far ricorso al metodo positivo proprio delle scienze naturali.
Nella teologia, n. è la dottrina che, affermando la bontà della natura umana, nega o limita fortemente la necessità della grazia; suo opposto è il soprannaturalismo.
Il n. sociologico e storico è la tendenza a ricavare le forme e gli istituti della civiltà umana dalle sue naturali condizioni d’ambiente.