Natale

Enciclopedia dei ragazzi (2006)

Natale

Domenico Russo

Il giorno in cui i cristiani celebrano la nascita di Gesù Cristo

Il 25 dicembre le Chiese cristiane ricordano che Gesù Cristo è venuto al mondo in una stalla di Betlemme, in Palestina. Con il Natale, la religione cristiana propone all’umanità di raccogliersi e riflettere sul significato di due momenti della vita: la nascita e l’amore materno. Questi due valori hanno trovato nelle figure del Bambino e della Vergine Maria un’espressione che ha conquistato la devozione di milioni di persone

Il grande annuncio

Christus natus est nobis. Venite adoremus: «Cristo è nato per noi. Venite ad adorarlo». Questo è il grande annuncio del Natale e il suo senso più profondo. È infatti il giorno in cui si ricorda che il creatore e signore del Cielo e della Terra si è fatto uomo tra gli uomini a favore di tutta l’umanità. È l’evento fondativo della religione cristiana e un momento essenziale per la nascita della Chiesa.

È per questo che la celebrazione del Natale è molto solenne e dura otto giorni. Dal 25 dicembre, giorno in cui si tengono ben tre messe natalizie, una a mezzanotte, una la mattina presto e una durante il giorno, fino al primo gennaio, giorno interamente dedicato a Maria Madre di Dio.

Giorni di riconciliazione

Il Natale come lo celebriamo oggi nasce a Roma nei primi decenni del Trecento. Da allora si è progressivamente diffuso in tutto il mondo e oggi è senz’altro una delle ricorrenze religiose che toccano più in profondità il sentimento di molti popoli. Attorno alla liturgia religiosa è nata e si è diffusa una grande varietà di riti e di abitudini popolari che danno un significato particolare ai giorni che precedono e che seguono il 25 dicembre (spesso, come in Italia, giorni di vacanza dal lavoro e dalla scuola).

Anzitutto si vuole che il periodo natalizio sia un periodo di bontà e di riconciliazione. Questo sia nelle piccole vicende familiari che nelle grandi questioni storiche; persino le guerre si sono quasi sempre fermate, almeno per qualche ora, in occasione del Natale. Nasce da ciò il fatto che durante il Natale gli adulti si scambiano bigliettini d’auguri e doni di ogni sorta, mentre ai bambini che sono stati ‘buoni’ (ma quale bambino non lo è stato?) provvede il sempre molto atteso Babbo Natale.

Affetti e tradizioni familiari

Il questo clima si caricano di un senso speciale le costruzioni dei presepi e l’addobbo degli alberi di Natale. In famiglia ‘fare il presepe’ è sempre un gioco collettivo e una tradizione che, dove ha messo radici, nulla riesce a cancellare. Lo stesso succede con l’albero di Natale, un abete a cui si appendono nastri argentati, palline colorate, sacchettini portaregali, angioletti, lucine multicolori e, sulla punta, una stella cometa.

Altrettanta cura viene dedicata alla decorazione della casa, dei negozi, delle strade. Tutto diventa multicolore e luminoso. Ghirlande di agrifoglio o di vischio alle porte, festoni di pino o di abete sui mobili, colombe e campanelle dorate ai soffitti, nastri argentati e fili di luci intermittenti ovunque.

I momenti più intensi arrivano la notte di Natale. Le famiglie si ritrovano al completo attorno alla mensa della vigilia ricca di piatti tradizionali. Nelle case in cui c’è un camino, sicuramente viene acceso. Radio e televisione mandano in onda canzoni tipicamente natalizie, come Astro del ciel, Merry Christmas, Tu scendi dalle stelle. «Senza questo canto» diceva il grande compositore Giuseppe Verdi «il Natale non sarebbe Natale». Tutto questo accompagna la veglia dei fedeli che vanno alla messa di mezzanotte portando fiaccole di canna o di ginepro. Qui intoneranno l’Adeste fideles in lode del Bambinello Gesù, un evento indimenticabile per chi riesce a viverlo, almeno una volta, nella basilica di S. Pietro a Roma.

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